Ticino
Svuotò le cassette di sicurezza, condannato ed espulso
Svuotò le cassette di sicurezza, condannato ed espulso
Svuotò le cassette di sicurezza, condannato ed espulso
Redazione
6 anni fa
Inflitti 3 anni e 2 mesi al 63enne che nel 2017 si impossessò di circa 750.000 franchi

Tre anni e due mesi di reclusione e l'espulsione dalla Svizzera per quattro anni. Questa la condana inflitta questa mattina dalla Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti, al 63enne italiano che il 28 ottobre 2017 scassinò alcune cassette di sicurezza della società di Castagnola di cui era gerente e azionista al 50%.

L'uomo, lo ricordiamo, sottrasse qualcosa come ottocentomila franchi, tra oro e contanti. Il 63enne comasco, attivo da anni nel settore dei metalli preziosi, ha numerosi precedenti penali in Italia e aveva maturato l’idea di derubare la sua stessa azienda per far fronte a dei debiti che non riusciva a saldare. Una volta svuotate le cassette l'uomo, difeso dall’avvocato Felice Dafond, aveva portato la refurtiva in Italia. Denaro e oro di cui si sono perse le tracce e ancora oggi non si sa dove sia finito il bottino.

L'imputato, che si trova già in carcere per l'espiazione anticipata della pena, è stato quindi ritenuto colpevole di furto, riciclaggio di denaro e danneggiamento (alle cassette di sicurezza della società), mentre è stato prosciolto dall'accusa di truffa. Per la Corte ci sono dubbi sul fatto che volesse costituirsi. Il pp Zaccaria Akbas aveva chiesto una pena di 3 anni e 10 mesi.

Maggiori dettagli nel TG di TeleTicino delle 18.45

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