Sanità
Due terzi dei ticinesi pronti a cambiare cassa malati nel 2026
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 giorni fa
È quanto emerge da un sondaggio del portale di confronto bonus. Già nel 2025 il 21% di chi risiede nella Svizzera italiana ha cambiato cassa malati.

Cresce il malcontento tra gli assicurati in Svizzera italiana: secondo un recente sondaggio del portale di confronto bonus.ch, ben il 66% della popolazione della regione italofona prevede di cambiare assicuratore malattia nel 2026. Un dato che spicca rispetto alle altre regioni: solo il 32% nella Svizzera romanda e il 19% nella Svizzera tedesca pensa di disdire la propria assicurazione.

I passaggi a una nuova cassa malati negli scorsi anni

Nel 2023 il 19% della popolazione svizzera si era rivolto a una nuova compagnia in reazione all'aumento dei premi del 6,6%. L'anno dopo la percentuale è scesa al 17% (premi + 8,7%), che è rimasta invariata per il 2025 (premi +6%). Negli ultimi due anni, il Ticino ha registrato l’aumento dei premi più marcato di tutta la Svizzera, con un incremento medio del 10.5%. Non sorprende quindi che il tasso di cambiamento più elevato sia stato registrato nella Svizzera italiana (21%) nel 2025, mentre nella Svizzera tedesca e nella Svizzera romanda ha raggiunto il 17%.

Il risparmio come motivazione principale

Dall’indagine emerge che l’83% delle richieste di nuova offerta assicurativa è motivato dal desiderio di risparmiare. Solo il 5% cita l’insoddisfazione per il servizio ricevuto come ragione per cercare un’alternativa. Le fasce d’età più attive sul fronte del cambiamento sono quelle tra i 50 e i 59 anni, dove una persona su quattro ha già cambiato compagnia. Al contrario, gli over 80 risultano i più fedeli: l’85% di loro intende restare con la propria cassa malati anche per il 2026.

Si punta al ritorno del medico di base

Alla domanda su quale misura si accetterebbe pur di ridurre il premio mensile, oltre un terzo degli assicurati (36%) ha indicato il modello del "medico di famiglia" come primo punto di accesso alle cure, relegando in secondo piano il ricorso diretto agli specialisti. Solo il 4% accetterebbe un aumento dell’aliquota percentuale e il 6% una riduzione delle prestazioni. Il 9% opterebbe per la chiusura di alcuni ospedali, il 10% prenderebbe in considerazione una consultazione prioritaria presso un farmacista autorizzato e l'11% accetterebbe l'aumento della franchigia. In Svizzera italiana, tuttavia, emerge una maggiore riluttanza a qualsiasi forma di compromesso: ben il 27% degli intervistati nella regione ha dichiarato di non voler accettare nessuna delle misure proposte per contenere i costi. Una percentuale superiore rispetto al 25% della Svizzera romanda e al 20% della Svizzera tedesca.

Franchigia: c'è chi vorrebbe scendere sotto i 300 franchi

Il Consiglio nazionale ha recentemente approvato l'aumento della franchigia minima per gli adulti nell'ambito dell'assicurazione malattia di base. Un tema che divide. Se a livello nazionale il 51% del campione si dice soddisfatto dell'attuale soglia (300 franchi), in Svizzera italiana questa percentuale scende al 45% (contro il 51% e il 52% rispettivamente nella Svizzera tedesca e nella Svizzera romanda). Curiosamente, proprio in Ticino si registra la quota più alta (22%) di chi accetterebbe una franchigia ancora più bassa, contro il 16% in Romandia e il 10% nella Svizzera tedesca.

Rinunciare all'obbligo di assicurazione malattia

Riguardo alla domanda se le persone sarebbero disposte a rinunciare all'obbligo di avere un'assicurazione sanitaria, il 30% ha risposto affermativamente. Anche in questo contesto la Svizzera italiana si distingue nettamente: quasi la metà (46%) è disposta a mettere in discussione il principio dell'assicurazione malattia obbligatoria. La Svizzera romanda (27%) e la Svizzera tedesca (29%) mostrano un'adesione più forte al sistema attuale, con meno di un terzo di chi ha risposto al sondaggio favorevole a un suo abbandono.

Soddisfazione: Svizzera italiana la più critica

Nonostante tutto, il livello generale di soddisfazione verso le casse malati resta relativamente alto, con un punteggio medio nazionale di 5.09 su 6. Tuttavia, la Svizzera italiana si distingue ancora una volta: solo il 46% degli assicurati assegna un giudizio “buono” o “ottimo” alla propria compagnia, contro il 72% in Romandia e addirittura l’81% nella Svizzera tedesca. Tra gli assicuratori più apprezzati a livello nazionale nel 2025 figurano Helsana, SWICA e Visana, che ottengono un punteggio complessivo di 5.3/6, seguite da Agrisano, Atupri, CSS, Concordia, OEKK,Sanitas e Sympany.