Ticino
“Svizzera a rischio per i problemi dei vicini”
© CdT/Gabriele Putzu
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Daniele Coroneo
3 anni fa
Rincari e crisi dell’approvvigionamento mettono in difficoltà anche il nostro Paese, ma secondo l’economista Giovanni Barone Adesi a essere più rischiosi sono i problemi economici dei nostri partner europei

Da mesi stiamo parlando dei rincari dell’energia, delle difficoltà di approvvigionamento e dei loro inevitabili effetti per l’economia. Negli ultimi giorni, tuttavia, alcune notizie lasciano presagire che queste difficoltà siano solo il preludio di qualcosa di più grande.

Ad aprire le danze è stato il multimiliardario Elon Musk, che per una sua “bruttissima sensazione sull’economia” sta pianificando una riduzione del 10% dei dipendenti di Tesla. Anche un peso massimo come l’Ocse manifesta pessimismo. La scorsa settimana, l’Organizzazione ha riferito che l’economia mondiale dovrebbe “rallentare fortemente” a causa della guerra in Ucraina. Il Pil globale dovrebbe crescere solo del 3% nel 2022 (contro il 4,5% atteso nel dicembre scorso) e del 2,8% nel 2023. Riviste al ribasso anche le prospettive di crescita della Confederazione, che scendono dal 3 al 2,5%.

“Benzina pesa meno sui nostri bilanci”
Eppure, sebbene non sia esente da queste evoluzioni, per Giovanni Barone Adesi, professore di teoria finanziaria all’Usi intervenuto in diretta a Ticinonews, la Svizzera è messa meglio rispetto ad altri paesi. Fra i motivi di difficoltà c’è il forte aumento dei prezzi dei carburanti. Secondo Barone Adesi, tuttavia, questo problema è per noi relativo. “Nei nostri budget famigliari la benzina pesa meno rispetto a quanto avviene, per esempio, fra i nostri vicini italiani”. E il pericolo che la Confederazione corre è proprio questo: “Se la Svizzera rischia qualcosa è perché i suoi clienti sono in difficoltà, Ue in primis”.

Licenziamenti Oltreoceano
“A causa della pandemia, i governi hanno voluto aumentare molto la spesa pubblica, iniettando così forte liquidità”, spiega Barone Adesi. “Questa situazione ha però finito per creare dei colli di bottiglia, per esempio nei settori dell’energia, dei semiconduttori e della logistica”. Gli effetti si fanno quindi sentire: “In America alcune aziende stanno già licenziando”.

L’intervista completa al professor Giovanni Barone Adesi

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