Ticino
Sventata rapina a mano armata, 4 arresti
Immagine CdT
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Lara Sargenti
4 anni fa
In manette 4 uomini, già noti alla giustizia ticinese, che si trovavano su una vettura rubata che è stata intercettata in un parcheggio. Uno di loro era ricercato per la rapina ai danni di un portavalori avvenuta due anni fa a Molinazzo di Monteggio

Quattro uomini sono stati arrestati giovedì 9 dicembre a Molinazzo di Monteggio nell’ambito di un’apposita operazione - a cui hanno partecipato agenti della Gendarmeria, della Polizia giudiziaria e del Reparto interventi speciali (RIS) - “derivante da un notevole e accurato lavoro di indagine”, comunicano il Ministero pubblico e la polizia cantonale in una nota. Si tratta di un 67enne, di un 59enne, di un 58enne e di un 53enne, tutti cittadini italiani residenti in Italia già noti alla giustizia.

Armi e passamontagna nell’auto rubata
Il pericoloso quartetto era intenzionato a colpire nella regione e si trovava a bordo di una vettura rubata con targhe italiane, intercettata in un parcheggio. Grazie a un intervento “mirato e veloce” da parte di agenti del RIS, sono stati fermati rapidamente. A bordo dell’auto sono state rinvenute delle armi, dei passamontagna, delle fascette di plastica e dei guanti in lattice. Non si lamentano feriti nell’operazione.

Uno di loro ricercato per un’altra rapina
Su un membro della banda, il 53enne, pendeva un mandato di cattura spiccato dalla Magistratura ticinese: era ricercato per la rapina ai danni del furgone di una ditta di trasporto valori, avvenuta il 5 luglio 2019 a Molinazzo di Monteggio.

I reati contestati
Le ipotesi di reato nei confronti dei quattro malviventi sono di tentata rapina aggravata, atti preparatori punibili di rapina, furto d’uso e infrazione alla Legge federale sulle armi. L’inchiesta è coordinata dal Sostituto procuratore generale Moreno Capella. “Il successo dell’operazione, che ha permesso di sventare una rapina, è stato possibile grazie al dispositivo di controllo e ricerca messo in atto dalla Polizia cantonale in collaborazione con l’Amministrazione federale delle dogane nonché grazie all’intenso lavoro svolto nelle scorse settimane dagli inquirenti della Polizia giudiziaria, che ha permesso di raccogliere gli elementi necessari per giungere al fermo dei pericolosi malviventi”, conclude la nota degli inquirenti.

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