
Al 19 febbraio sono pervenute 30'913 richieste di riduzioni di premio nell’assicurazione sociale ed obbligatoria contro le malattie (RIPAM) per l’anno 2018. Il diritto alla RIPAM è stato finora concesso a 44'512 persone. I dati sono stati resi noti dal Consiglio di Stato in risposta a un’interrogazione parlamentare del deputato leghista Massimiliano Robbiani (vedi articolo suggerito).
Il Governo ha però rammentato che se il cittadino inoltra la richiesta entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di competenza per la RIPAM, il diritto può essere accordato già da gennaio. Per contro, se la richiesta è depositata nel corso dell’anno di competenza, il diritto può essere accordato soltanto a partire dal mese successivo. È pertanto possibile che nei prossimi mesi altri cittadini inoltrino la richiesta di RIPAM per l’anno in corso. Un confronto con i dati del 2017 sarà dunque possibile non appena conosciuti i dati consolidati a fine anno.
Delle oltre 20'000 decisioni positive finora emesse per la RIPAM 2018 che concernono altrettante unità di riferimento, circa 7'800 riguardano persone sole e le restanti 12'200 concernono famiglie. Per il 2017 le decisioni positive erano state 27'669, di cui 11'286 per persone sole e le restanti 16'383 per famiglie.
“Al momento 3'704 formulari non sono stati ancora trattati e lo saranno nel corso delle prossime settimane - ha spiegato il Governo - Nonostante l’Amministrazione provveda ad avviare con largo anticipo le operazioni preliminari, gran parte dei cittadini che chiedono la RIPAM non sono altrettanto solerti nel ritornare il loro formulario di richiesta né palesano grande disponibilità nel comprendere che i casi sono trattati secondo l’ordine di rientro”.
L’Amministrazione risulta quindi molto sollecitata nei mesi di gennaio/febbraio “proprio da quei cittadini che hanno inoltrato loro la richiesta nel corso del mese di dicembre e che non avendo potuto essere compresi nell’invio di massa delle decisioni si trovano ad aver già ricevuto da parte della loro cassa malati la polizza per l’anno seguente, senza deduzione”.
Altre 3'842 richieste hanno reso necessario l’invio da parte dei richiedenti di documentazione supplementare.
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