Ticino
Superamento livelli, via libera dal Gran Consiglio
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Laura Milani
2 anni fa
Dopo una lunga discussione, la maggioranza del Parlamento ha detto sì alla sperimentazione sulla codocenza in sei istituti a partire da settembre 2023.

La sperimentazione è servita. A partire da settembre 2023 in un massimo di sei sedi di scuola media si proverà per la prima volta a superare il sistema dei livelli A e B secondo il modello della codocenza presentato dal DECS dopo la bocciatura dei laboratori misti e declinato in quattro diverse varianti dalla Commissione Formazione e Cultura. Lo ha deciso oggi la maggioranza del Gran Consiglio dopo un lungo e infiammato dibattito con 52 voti favorevoli, 26 contrari e 4 astenuti. A sostenere la proposta contenuta nel rapporto di maggioranza sono stati PS, il Centro, Lega, Verdi, Partito comunista e Più Donne. Contrari, seppur con motivi diversi, PLR, UDC e l’MpS che si è astenuto.

Richiesta di rinvio

Il dibattito si è subito rilevato acceso, con una mozione d’ordine da parte del democentrista Sergio Morisoli per chiedere il rinvio del messaggio in Commissione, definito “un pasticcio”, “una forzatura”. “Ci chiedono di votare qualcosa su cui non abbiamo competenza. Per legge scolastica la facoltà di decidere su sperimentazioni è del DECS e del Governo”, ha detto in aula. Proposta accolta solo dal PLR che, come già nei giorni scorsi, per voce di Alessandra Gianella ha argomentato: “La discussione non poggia su basi solide”.

Il dibattito

Due i rapporti oggi sul tavolo del Legislativo. Quello di maggioranza, approvato dopo tre ore di intenso dibattito, prevede appunto la sperimentazione in un massimo di sei istituti, la cui adesione sarà volontaria, a partire da settembre 2023 con diverse varianti sul tavolo: codocenza nella stessa classe, a classe divisa con due docenti, codocenza solo per una parte delle ore previste e una quarta via con lezioni a tema. L’obiettivo, dopo una valutazione da parte di un ente esterno, è che il superamento dei livelli diventi legge per l’anno scolastico 2026-27.

I favorevoli: “È ora di uscire dall’immobilismo”

Anna Biscossa del PS, co-relatrice del rapporto di maggioranza, ha ricordato che superare i livelli “è un passo prima di tutto per i nostri ragazzi, perché la divisione attuale causa in effetti dei grossi problemi. Chi frequenta i livelli B trova la strada sbarrata”. Dopo tanto discutere a livello politico “l’unica soluzione che ci resta è dare in mano il tema alla scuola. Noi proponiamo il percorso, lasciamo fare e valutare alla scuola”. “Oggi finalmente possiamo dare una risposta ai nostri ragazzi”, le ha fatto eco Alessio Ghisla, co-relatore de il Centro. “La valutazione sarà svolta da un ente qualificato, esterno e indipendente”. Infine, il co-relatore della Lega Michele Guerra: “Da troppi anni il sistema attuale dimostra di non funzionare. Pensiamo al fatto che i livelli si applichino solo a matematica e tedesco, discriminando chi riesce bene nelle altre materie. O alla giovane età dei ragazzi quando viene fatta la selezione”. “Se finora il cantiere di ristrutturazione della scuola ha sempre fallito, ha continuato, è perché le soluzioni sono state calate dall’alto. Oggi siamo invece di fronte a un modello di sperimentazione orizzontalmente condiviso”. A sostenere il rapporto di maggioranza anche i Verdi, il Partito Comunista e Più Donne. Diversi deputati hanno parlato di “passo necessario per uscire dall’immobilismo”.

I contrari: “Un pasticcio che porterà solo confusione”

Di tutt’altro avviso il PLR che per voce della relatrice del rapporto di minoranza Maristella Polli ha detto: “La fretta è cattiva consigliera, il messaggio non risponde ai diversi atti parlamentari sul tema e chi guiderà il DECS da aprile dovrebbe potersi esprimere sul tema”. Il PLR sostiene “una seria sperimentazione”, non “una sperimentazione volontaria priva quindi di criteri scientifici". Inoltre, ha continuato Polli, "la codocenza non può essere imposta, funziona se volontaria”. In conclusione: “Decidere oggi risulta improvvido e improvvisato”. Ha rincarato la dose il deputato Aron Piezzi che ha parlato di “impostazione verticistica dell’attuale scuola”. “Dieci minuti non bastano per elencare tutte le assurdità del messaggio e del rapporto di maggioranza”, il giudizio dell’UDC Edo Pellegrini. Per altro i democentristi, contrari al modello del DECS, hanno presentato un emendamento al rapporto di maggioranza per mettere al voto anche un credito quadro triennale. “Auguri a sperimentare qualcosa che non tutti i docenti condividono”, il commento di Paolo Pamini. Emendamento che è stato respinto dalla maggioranza dei deputati. Contrari pure i deputati dell’MpS che hanno deciso di astenersi dal voto. “Secondo noi per superare ciò che non funziona nella scuola non occorre sperimentare ma migliorare ciò che non va: ad esempio, dimezzando il numero di allievi per classe”, ha spiegato Angelica Lepori.

Bertoli: “Finalmente un passo avanti”

Ha preso poi la parola il consigliere di Stato Manuele Bertoli: “La questione dei livelli divide e fa discutere. Oggi la possibilità è data per fare finalmente un passo avanti”. Bertoli ha poi risposto ai dubbi giuridici sollevati dall’UDC: “Ovviamente siamo qui per un nullaosta politico, non giuridico”.