
Il Monte San Giorgio non cessa di stupire. Dalle sue rocce emergono nuovi tesori capaci di scrivere nuovi capitoli della storia evolutiva della vita sul nostro pianeta. L'ultima scoperta di rilievo è quella di un gruppo di fossili di insetti, effettuata da ricercatori del Museo cantonale di storia naturale e dell'Università Federico II di Napoli. L'eccezionalità del ritrovamento sta nella "conservazione e diversità di questi fossili", i quali "offrono una rara finestra sul passato, rivelando l’eccezionale capacità di adattamento di alcuni gruppi di insetti al più drastico evento di estinzione di massa avvenuto sulla Terra, che causò la scomparsa di circa l’80% delle specie viventi". La collezione di questi fossili di insetti, viene specificato in un comunicato del Dipartimento del territorio, è ora ospitata nel Museo cantonale di storia naturale.
La vespa più antica d'Europa
A spiccare per la sua importanza è il fossile più antico a livello europeo di una vespa (Magnicapitixyela dilettae) e di una femmina di blattoideo conservata con gli organi riproduttivi. Il fossile di vespa, in particolare, "conferma l'ampio modello di distribuzione attraverso la Pangea di questo gruppo di insetti". Inoltre, l'esemplare scoperto suggerisce "che si tratta di una nuova stirpe di imenotteri estinta", come si legge in un recente studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Communication Biology del gruppo Nature e firmato dai ricercatori dell'ateneo napoletano e del Museo cantonale di storia naturale.
L'estinzione della fine del Permiano
Nell'articolo si parla del ritrovamento di ben 248 insetti fossili, risalenti a 239 milioni di anni fa. La scoperta è avvenuta lungo il torrente Gaggiolo, nei pressi di Meride. I ricercatori, si legge nel comunicato, "hanno descritto una fauna di insetti triassici, estremamente ben conservati. Queste scoperte permetteranno di fare luce sull’evoluzione di alcuni gruppi di insetti a seguito dell’estinzione di massa verificatasi alla fine del Permiano, circa 251 milioni di anni fa. Nonostante le dimensioni molto ridotte (da 2 millimetri fino a 2.5 centimetri), questi fossili presentano un eccezionale stato di conservazione permettendo di osservarne i dettagli morfologici. La diversità tassonomica ed ecologica dei gruppi che compongono questa fauna è elevatissima; infatti, sono stati trovati sia gruppi di acqua dolce, come libellule e tricotteri, sia terrestri, come blatte, cimici e vespe".