Ticino
Strade chiuse ai turisti verso il ponte tibetano
Strade chiuse ai turisti verso il ponte tibetano
Strade chiuse ai turisti verso il ponte tibetano
Redazione
5 anni fa
Posteggi a fondovalle e un servizio navetta per il ponte: queste le misure emesse per tutelare Sementina

Troppi i disagi causati dai turisti a Sementina, e dai loro veicoli, sulla strada collinare per il ponte tibetano. Per questo il Municipio di Bellinzona ha redatto e pubblicato oggi sul Foglio ufficiale cantonale una serie di misure per gestire meglio meglio il fenomeno del traffico di carattere turistico sulla strada collinare di Sementina, a tutela in particolare, si legge, delle esigenze della popolazione locale. 

Le misure intraprese comprendono:-Rendere a traffico limitato al servizio a domicilio la strada collinare a partire dall’incrocio tra via alla Serta e via Mondò verso San Defendente e i Prati di Cima, permettendone quindi il transito soltanto a chi, titolare od ospite, deve raggiungere una proprietà in quota, compreso l’Alpe Mognone, di proprietà del Patriziato di Sementina. -Ai turisti automuniti vengono invece resi disponibili unicamente i posteggi sul fondovalle, completati dall’apprezzato servizio navetta da e per il comprensorio montano organizzato dall’Ente autonomo Carasc.-Per ovviare alla problematica di chi lasciava impropriamente il veicolo sulle piazzole di scambio lungo la strada per San Defendente, verrà introdotto il divieto di posteggio a zona dopo il nucleo di Piancalardo sino a prima di San Defendente, da dove lo stallo ordinato e senza che sia d’intralcio sarà ancora ammesso. -La segnaletica già posata nel 2017 sulla strada in direzione di Curzùtt su decisione precedente all’aggregazione dell’allora Municipio di Monte Carasso verrà parificata.

Con queste misure, si legge ancora nel comunicato, si confida di far fronte alle richieste della cittadinanza locale, emerse ancora nell’ultima serata pubblica d’incontro con il Municipio dello scorso 23 ottobre 2019, di gestire meglio l’impatto del successo sin qui riscontrato dall’apertura, nel 2016, del ponte tibetano a corollario delle altre perle della montagna di sponda destra, che possano così continuare ad essere visitate nel modo più sostenibile e rispettoso possibile.

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