Ticino
In gommone salvano il porto di Ascona
Filippo Suessli
4 anni fa
L’intervento di due uomini ha evitato che il fuoco si propagasse anche agli altri natanti ospitati dal Porto patriziale

I temporali di ieri hanno allontanato la canicola dal Ticino, ma come sempre la natura dà e la natura prende. Infatti, un fulmine che ha colpito un motoscafo poteva causare un disastro nel porto di Ascona. “Ero in barca da un amico, attraccati sul molo esterno, quando abbiamo sentito il fulmine”, ci racconta Dario Ferrari, già responsabile della Capitaneria del Porto patriziale di Ascona e da sempre uomo di lago.

“Quando siamo usciti abbiamo visto il fumo”

Sul primo momento pensavano che il fulmine avesse colpito la gru del molo. Invece no: “Abbiamo visto il fumo, il fulmine ha attraversato una vela e si è scaricato sulla colonnetta della corrente. Da lì dev’essere passato alla barca”, racconta ancora Dario. “Stavano cercando di spegnere il fuoco con la canna dell’acqua”. Ma lo sguardo dell’esperto non lasciava dubbi: “Le barche sono a 30 centimetri una dall’altra. Con il vento che c’era se fosse andato sulle altre avremmo visto i fuochi d’artificio in ritardo”.

Sul gommone

I due uomini così si sono messi alla guida di un gommone, molto più piccolo del motoscafo e hanno iniziato a trainarlo all’esterno del porto, al sicuro. “L’abbiamo trainata in un punto che ci sembrava accessibile per i pompieri e la gru per il recupero”, racconta ancora Ferrari.

“Il problema era il fumo”

Per trainare un motoscafo in fiamme con un gommone molto più piccolo ci vuole un certo sangue freddo. Ma Dario e l’amico non hanno avuto paura: “Le barche non dovrebbero esplodere. Hanno anche tre o quattrocento litri di benzina, quindi bruciano forte. Ma esplodere no”. Il vero problema si è rivelato essere un altro, l’acre odore del fumo che avvolgeva i due marinai: “Non si respirava. Dovevo continuare a zigzagare per tirarci via dal vento e riuscire a respirare. Il problema grosso è stato quello”.

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