
È stato in funzione quasi tre settimane, poi il carosello di Winterland Locarno ha dovuto chiudere temporaneamente i battenti. Gli organizzatori si sono infatti dovuti scontrare con problemi burocratici, che stanno cercando di risolvere. "Siamo organizzatori di eventi da 30 anni e abbiamo lavorato con molteplici produzioni estere e abbiamo dimestichezza con le pratiche doganali", spiega Michael Lämmler, ideatore Winterland Locarno, ai microfoni di Ticinonews. "Ma non sapevamo che, con l'inserimento di questa giostra nel progetto Winterland, andavamo a sottostare a una legge di baracconisti e circensi, cosa per noi completamente nuova".
Una giostra al suo primo impiego
La giostra, precisa Lämmler, non è spuntata come un fungo in Largo Zorzi: "È da mesi che se ne parlava. La giostra è al suo primo impiego: è infatti uscita dalla fabbrica ed è stata installata direttamente a Locarno, tant'è che su uno dei 25 dipinti che sono raffigurati sulla giostra c'è anche la Madonna del Sasso. È stata collaudata da un ingegnere competente in loco. Abbiamo questo tipo di documentazione, ma ci è nuova la pratica di un ente estero accreditato alla Seco che ne validi l'utilizzo in Svizzera".
Ricorso al Consiglio di Stato
L'obiettivo è quello di far ripartire il carosello il prima possibile, anche perché Winterland resterà fino al termine delle festività natalizie. "Abbiamo fatto ricorso al Consiglio di Stato con la richiesta della revoca dell'effetto sospensivo, che è tuttora pendente", spiega ancora Lämmler. "Abbiamo motivato il ricorso sottolineando che non riteniamo di sottostare a questa legge. D'altro canto, dopo lunghe ricerche, abbiamo trovato un ente accreditato francese, che molto probabilmente arriverà sul posto venerdì, farà l'ispezione della giostra e rilascerà il documento necessario. Non sappiamo le tempistiche, ma non vorremmo interrompere definitivamente l'utilizzo della giostra".
Le alternative
Nel frattempo gli organizzatori stanno già ideando un piano B. "Siamo già alla ricerca di altri generi di attrazioni, che rispettano i requisiti richiesti. Siamo comunque fiduciosi che, con tutto quello che abbiamo messo in atto, ci siano le condizioni per poter continuare l'attività al più presto".