
C’è sollievo nel settore della ristorazione per il fatto che il Consiglio federale abbia finalmente abolito il certificato Covid obbligatorio. Da domani, infatti, non sarà più necessario per accedere ai ristoranti. Una misura che è stata considerata dannosa e la situazione del ramo rimane grave, ha deplorato oggi la Federazione dell’albergheria e della ristorazione svizzera (GastroSuisse) in una nota. Anche l’associazione svizzera degli albergatori (HotellerieSuisse) apprezza in particolar modo il fatto che non sia più necessario presentare un certificato di vaccinazione, di guarigione o di un test negativo e neppure alcun tipo di formulario per entrare in Svizzera.
Grande gioia nel settore
“C’è grande gioia nel settore per il fatto che è nuovamente possibile servire tutti i clienti”, ha detto oggi a Keystone-ATS il presidente di GastroSuisse, Casimir Platzer. In effetti, per mesi, molti dei 2,5 milioni di persone che frequentano potenzialmente quotidianamente hotel, ristoranti e bar, si sono visti negato l’accesso a causa del certificato obbligatorio. La situazione economica del settore alberghiero e della ristorazione rimane però grave. “Ci vorrà tempo affinché le aziende possano riprendersi”, avverte Platzer.
Suter: “Speriamo di non dover ripetere quello che abbiamo vissuto in questi due anni”
Anche il presidente di GastroTicino Massimo Suter non nasconde il suo sollievo per gli allentamenti decisi dal Governo. “Il sentimento è di speranza e sollievo. Sollievo perché si vede finalmente quella luce in fondo al tunnel. E speriamo che questa luce resti ben accesa nei prossimi mesi e anni, affinché non dobbiamo più ripetere quello che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, subendo restrizioni quando si presentava un nuovo aumento dei casi. Da parte nostra c’è pieno sollievo e pieno sostegno al mondo scientifico”. Come Platzer, anche Suter evoca le difficoltà a cui è confrontato il settore. “Non è che dalla mezzanotte tutti i problemi sono risolti e le casse del ristoratore si riempono d’incanto. Le conseguenze che abbiamo dovuto subire negli ultimi due anni avranno uno strascico anche in futuro. Non dimentichiamoci che i primi crediti Covid sono dei crediti “tossici”, che vanno ad aumentare il debito aziendale. Bisognerà rimboccarsi le maniche e continuare a garantire la sicurezza all’interno del ristorante”.
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