
La notizia era giunta nella giornata di oggi: i ministri europei dell'energia hanno ratificato a maggioranza il regolamento sullo stop ai motori termici alimentati a benzina e diesel nel 2035 nell'UE. Per approfondire il tema, Ticinonews ha interpellato Marco Doninelli, direttore di UPSA Ticino.
Le chiedo, da professionista, come ha accolto questa notizia?
“Assolutamente in maniera positiva. Noi eravamo contrari al fatto di andare in un’unica direzione e puntare tutto sull'elettrico. Sarebbe stato un errore, perché avrebbe significato precludere altre tecnologie altrettanto valide”.
Dal suo punto di vista i carburanti sintetici sono davvero il futuro?
“Saranno una parte del futuro. L'elettrico sarà il futuro, questo è chiaro, ed è già presente. I carburanti sintetici sono un'opportunità che vale la pena sfruttare, anche per altri mezzi di trasporto. Se pensiamo agli aeroplani, difficilmente li avremo elettrici. In questo senso il carburante sintetico è molto interessante”.
Cosa sono questi carburanti sintetici?
“Carburanti che sono formati alla base da idrogeno e dall’anidride carbonica prelevata dall'atmosfera. Vengono creati per sintesi utilizzando corrente elettrica e recuperando CO2 presente nell’atmosfera. È chiaro che quando bruciano emettono ancora anidride carbonica, ma il bilancio è neutro perché quello che viene emesso è stato recuperato prima”.
Costerà di più?
“Attualmente è molto caro. Il costo di produzione per 1 litro di carburante sintetico si aggira sui 10 dollari. Si conta tuttavia di arrivare a costi di produzione di 2 dollari al litro, un prezzo abbordabile. Questo dipende però dallo sviluppo e la decisione di oggi permette alle aziende di investire nei carburanti sintetici. Sicuramente con l'aumentare della produzione diminuiranno anche i costi”.
Questi carburanti sintetici ci sono già?
“Sì. Attualmente sono ancora in fase sperimentale; c'è in particolare la Porsche che sta sviluppando e testando questo genere di carburante e ha un sito di produzione in Cile. Quindi sono realtà”.
Rispetto a un carburante classico ci sono degli svantaggi?
“Gli svantaggi adesso sono il costo e la difficoltà di produzione. Il problema è che bloccare la commercializzazione di questo genere di carburante avrebbe pregiudicato lo sviluppo. Ora invece che c'è questa possibilità si potrà investire, incrementare la produzione, aumentare l'efficienza e diminuire i costi”.
Il sistema sarà identico ad un’auto a carburante?
“Esatto. È un altro grosso vantaggio, perché si utilizzerà ancora la tecnologia attuale delle automobili e potremo sfruttare le stazioni di rifornimento che ci sono già oggi, le quali non andranno dismesse perché potranno distribuire carburante sintetico”.
Ha detto che sono una realtà, però effettivamente non li vediamo. Per il 2035 potremo già essere pronti?
“Questo per me è difficile dirlo. Presumo di sì: se si può sviluppare arriveremo pronti, se i fabbricanti potranno impegnarsi nella fabbricazione di queste auto, si impegneranno anche poi per la distribuzione del carburante sintetico. Abbiamo ancora 12 anni davanti e non tutti i veicoli dovranno funzionare con carburanti sintetici. La maggior parte saranno elettrici e ciò non cambia con la decisione odierna. Però potremo arrivare magari all'aviazione, veicoli pesanti e particolari. Poi si arriverà alle automobili”.
L'Italia voleva introdurre anche i biocarburanti. Questa eccezione non è stata accolta. I biocarburanti sono una cosa diversa?
“I biocarburanti sono dei carburanti che vengono prodotti a partire da biomasse o da scarti vegetali. Il problema di questi è che quando bruciano emettono del CO2 che non viene recuperato dall'altra parte. È una soluzione che attualmente c'è ed è giusto sfruttarla, però ha questo svantaggio. Non è però tutto negativo: tali biocarburanti, così come l'idrogeno, possono servire anche alla base per la fabbricazione di carburanti sintetici”.
Per riassumere: abbiamo l'elettrico, i carburanti sintetici, l'idrogeno. E i biocarburanti, che però sono stati messi un po’ da parte. Ma il veicolo deve essere adattato per utilizzare e fare un pieno di carburante sintetico?
“Probabilmente si richiederanno alcuni aggiornamenti al veicolo. Si dice che anche le vetture attuali possono circolare con carburanti sintetici, non sono però così sicuro; alcuni adattamenti andranno fatti, presumo”.
Attualmente le persone che vogliono acquistare un’auto nuova si buttano già sull'elettrico o c'è resistenza?
“Le statistiche in Ticino dicono che c'è ancora qualche resistenza. Circa il 10% dei veicoli nuovi venduti sono elettrici. Non vediamo questa tendenza ad aumentare”.
C'è ancora un problema di prezzo ancora nei nuovi veicoli elettrici?
“C'è un problema di prezzo che sta sempre più assottigliandosi: più aumenta la produzione, più aumenta anche lo smercio di auto elettriche e maggiormente diminuisce il prezzo. In alcuni casi sono ancora più care delle auto a benzina, ma ci avviciniamo”.
Potrebbe essere un problema di abitudine?
“Secondo me c’è un problema di timore nell’avvicinarsi all'elettrico. Sappiamo quali sono le preoccupazioni: dall'autonomia alla ricarica, presumo che questo freni il passaggio all'auto elettrica”.
Anche perché non ci sono sempre vantaggi con l'auto elettrica. Uno deve adattarsi…
“Direi che più che adattarsi deve cambiare modo di approcciarsi alla mobilità, perché adattarsi vuol dire accettare dei compromessi e con l’auto elettrica non per forza bisogna accettare dei compromessi, anzi, ci sono dei vantaggi. Adesso noi temiamo il tempo di cui abbiamo bisogno per ricaricare la batteria, ma se io la ricarico di notte, quando sono a casa a dormire, non perdo nemmeno i 10-15 minuti che di solito impiego per andare a fare benzina alla stazione di servizio. Devo cambiare il modo di approcciarmi alla mobilità: invece di pensare di andare a fare il pieno, devo pensare alla sera, quando arrivo a casa, a collegare la mia auto”.