
Il settore edile sta attraversando una fase delicata. Parola del direttore della Società svizzera degli impresari costruttori-Sezione Ticino (Ssic-Ti) Nicola Bagnovini e del suo presidente Massimo Cereghetti. Le cause: la sempre delicata situazione internazionale, la pressione sui prezzi, a cui si aggiungono le crescenti difficoltà in cui versano le finanze pubbliche e che si ripercuotono sugli appalti. "Il risparmio sugli investimenti sono falsi risparmi, in quanto lasciamo dei debiti alle future generazioni", spiega a Ticinonews Bagnovini, aggiungendo che "rimandare gli interventi di manutenzione causa un aumento dei costi". Cereghetti ha invece sottolineato che il settore "sta attraversando una fase delicata".
Sempre meno lavoratori
Meno preoccupazione c'è invece per l'edilizia privata, che nonostante un 2024 col freno a mano tirato intravvede segnali di ripresa grazie all'abbassamento dei tassi di interesse. A non far dormire sonni tranquilli al settore è piuttosto l'incertezza pianificatoria e un certo immobilismo politico, vedi la revisione della Legge edilizia, da anni bloccata in Parlamento. “Meglio una decisione non perfetta che una non decisione” è stato sottolineato in conferenza stampa. Quanto alla forza lavoro, da tempo ormai si assiste a un'erosione di apprendisti e manodopera. "I lavoratori sono leggermente calati", continua Bagnovini, "ma la massa salariale è aumentata, questo vuol dire che ci sono stati dei buoni aumenti".
L'appello alla responsabilità comune
Una forza lavoro chiamata a sedersi al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale mantello che scade quest'anno. L'appello della Ssic alle organizzazioni sindacali, in questo senso, è alla responsabilità comune. "Chiediamo di trovare delle soluzioni che portino a un contratto chiaro, semplice, facilmente applicabile che possa avere regole uguali per tutti", aggiunge Cereghetti, precisando che "sia un peccato che ancor prima di incontrarsi per la prima trattativa, i sindacati siano già in piazza con i megafoni". Mentre per quanto riguarda la malaedilizia e la concorrenza sleale, ricordiamo che dal primo gennaio sono in vigore nuove misure per contrastare i fallimenti abusivi e il primo bilancio è positivo. "È facile aggiudicarsi degli appalti se non si pagano gli oneri sociali e rispettano le leggi. Noi - conclude Bagnovini - siamo favorevoli a queste misure e devo dire che ci sono già stati degli allineamenti verso un'economia più sana. L'impresa deve andare avanti se è sana, altrimenti è meglio che chiuda".