Ticino
Statuto S, Ticino favorevole
Immagine CdT
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Redazione
3 anni fa
Il Consiglio di Stato ha risposto alla consultazione federale e si dice d’accordo nel concedere lo statuto speciale ai rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina

Sì allo statuto di protezione S per i rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina. Lo sostiene il Consiglio di Stato, che ha risposto positivamente alla consultazione federale. Lo statuto, ricordiamo, conferisce un diritto di soggiorno in Svizzera senza espletare una procedura d’asilo ordinaria. Il Governo è d’accordo di concederlo sia ai cittadini ucraini, sia a stranieri residenti in Ucraina e impossibilitati a ritornare nel loro Paese di origine.

Attività lucrativa

Per quanto riguarda il termine di attesa per iniziare un’attività lucrativa il Governo ritiene che possa essere accorciato a due al posto di tre mesi, ma al minino ad un mese. La possibilità di concedere l’autorizzazione di esercitare un’attività in proprio da subito presenta invece “delle criticità sia dal punto di vista pratico che da quello di controllo dell’effettivo esercizio e della conformità dell’attività”. Il Governo chiede quindi di concedere un termine di due mesi anche per i lavori indipendenti.

Libertà di viaggio

Per quanto concerne la libertà di viaggiare all’estero, il Governo fa notare che i cittadini ucraini in possesso di un passaporto biometrico godono già della libertà di movimento all’interno dello spazio Schengen. Il governo è dunque d’accordo di mantenere questa facoltà. Questa facilitazione però “non dovrà essere estesa a tutti i beneficiari di un permesso S”, per esempio nei confronti di cittadini provenienti da un paese soggetto al visto nello Spazio Schengen. In questo caso deve essere mantenuto l’obbligo di richiedere l’autorizzazione alla SEM per i viaggi all’estero.

Russi impossibilitati a rientrare all’estero

Nell’ambito della consultazione il Cantone fa inoltre notare che alcuni cittadini russi, giunti in Svizzera come turisti, dopo l’inizio delle ostilità hanno segnalato alle autorità la loro impossibilità di far rientro in patria. “Finora queste persone sono state invitate dagli Uffici cantonale a far rientro in Russia per vie alternative a quella del volo diretto, facendo scalo in Paesi terzi”, scrive il Consiglio di Stato. “Ciononostante siamo dell’avviso che queste persone avranno la facoltà di chiedere la proroga del visto turistico o addirittura di inoltrare, presso un Centro Federale d’asilo (CFA), una domanda di asilo in Svizzera”.

Un centro di accoglienza a Cadenazzo

Ieri, ai microfoni di Ticinonews, il presidente del Governo Manuele Bertoli ha spiegato che il centro di prima affluenza in Ticino sarà a Cadenazzo, presso il rifugio della protezione civile, sotto alle scuole medie. Stando ai dati diffusi oggi dalla Segretaria di Stato della migrazione (SEM) finora sono giunti in Svizzera 1’314 rifugiati dall’Ucraina. Di questi 999 sono in centri d’asilo e 315 alloggiati presso privati.

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