Ticino
Stangata sui premi di cassa malati: parla Raffaele De Rosa
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Redazione
3 anni fa
Nel 2023 i ticinesi potrebbero sborsare fino al 10% in più per i premi di cassa malati. Il direttore del Dss: “Prospettive fosche per un autunno che sarà già difficile”

La notizia è di ieri: gli svizzeri devono attendersi un importante aumento dei premi di cassa malati. È quanto emerso da uno studio realizzato dalla società di consulenza Accenture. In Ticino, l’aumento potrebbe sfiorare il 10%. Un’ennesima stangata che si somma al carovita, che pesa notevolmente sulle tasche dei cittadini. Ne abbiamo quindi parlato con il direttore del Dss Raffaele De Rosa, confrontato ogni anno, a eccezione di quello in corso, con una crescita dei premi.

“Lo studio presentato in questi giorni da Accenture ricalca quanto già emerso da altri studi”, esordisce Raffaele De Rosa. “Questo ci fa ribadire il nostro sentimento di profonda preoccupazione e di rabbia, in quanto queste prospettive, fosche e difficili, arrivano proprio in un periodo come l’autunno, che sarà molto complicato per molti cittadini e per le imprese”.

Sappiamo che queste settimane, proprio per la questione dei premi, sono abbastanza intense per i governi cantonali e per quello federale. Che informazioni avete finora dall’Ufsp e quali osservazioni trasmetterete a Berna?
“Il processo della formazione dei premi è molto complicato. Dura diverse settimane e termina verso fine settembre con la decisione dell’autorità federale in merito all’aumento dei premi di cassa malati. In qualità di Cantone, purtroppo riceviamo solo informazioni sommarie e molto parziali. Non abbiamo quindi i mezzi per poterci esprimere con cognizione di causa su un dossier così importante. E anche quest’anno questo meccanismo non è cambiato, benché avessimo inoltrato tre iniziative cantonali. In particolare, il principio di una di queste è già stato approvato attraverso l’iniziativa Lombardi, che chiede proprio di dare più informazioni ai Cantoni nell’ambito della procedura di approvazione dei premi. Questo nuovo processo non è tuttavia ancora implementato”.

Con queste informazioni che cosa potreste effettivamente fare?
“Abbiamo già dimostrato negli anni che il Canton Ticino, tramite le competenze che ha saputo sviluppare nell’ambito dell’area di gestione sanitaria, ha potuto segnalare aumenti di premi non del tutto giustificati. Ciò ha condotto anche a risparmi di costi che superano i 20 milioni di franchi. Questo avviene sia nell’interesse dei cittadini, sia in quello del Cantone, che poi interviene a titolo sussidiario per sostenere i cittadini nella riduzione dei premi”.

Rimane sempre il grande capitolo delle riserve degli assicuratori malattia, che si continuano a evocare per tentare di mitigare l’impatto sul cittadino. È una richiesta che farete per i premi del 2023?
“Sì, la richiesta rientra in una delle tre iniziative cantonali che ho citato e che è stata ripresa da alcuni deputati a Berna (penso a Lorenzo Quadri e al vallesano Nantermod). Benché la nostra iniziativa sia stata accantonata, queste altre due sono ancora esistenti e sono state approvate da un ramo del parlamento federale. Ritengo però estremamente importante potere utilizzare il margine di manovra dato dalle riserve, le quali ammontano a 12 miliardi di franchi. L’utilizzo non deve però essere fine a sé stesso, ma deve permettere di stabilizzare il sistema, per poi implementare le riforme necessarie per tornare a dare trasparenza e sostenibilità a tutto il sistema dei premi di cassa malati”.

Di fronte a notizie di aumenti di questo genere, il cittadino medio si dice: ‘La politica non sta facendo niente’. A queste accuse, lei cosa risponde?
“Sono critiche che capisco molto bene. È utile però ricordare che, nell’ambito dei premi di cassa malati, ci siamo mossi tempestivamente già tre anni fa, nel 2019, depositando le tre iniziative che ho citato e coinvolgendo molti altri cantoni che le hanno condivise.
Inoltre, con un grande lavoro insieme alla Deputazione ticinese alle Camere, di recente abbiamo anche mosso nuovi passi per fare capire all’autorità federale che è importante potere agire in maniera tempestiva, soprattutto guardando al prossimo autunno, durante il quale le prospettive per i nostri cittadini rimangono veramente molto difficili. Penso al rincaro delle materie prime, dell’energia e dei prodotti alimentari. Sono tutte componenti indispensabili dei budget familiari. In questo senso, rinnovo l’appello all’autorità federale di intervenire con misure puntuali e straordinarie che permettano di attutire il colpo in favore di tutti i cittadini e delle piccole e medie imprese”.

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