
Era il 24 settembre quando si scoprì che una coppia viveva nella sporcizia insieme ai figli minorenni e a 18 cani in un appartamento di via Industria a Pregassona - dove vivono perlopiù persone in assistenza, poi indagati per violazione del dovere di assistenza o educazione.
Al centro delle polemiche, assieme alla rete sociale, finì anche la gestione dello stabile, lacunosa secondo alcuni inquilini. Oggi, però, qualcosa si è mosso. Infatti, a partire da gennaio, la gestione dello stabile sarà affidata ad una nuova amministrazione.
Un cambio di guardia a livello amministrativo che, tuttavia, non risolve il problema sollevato da alcuni cittadini del quartiere, i quali parlano di droga e clandestini. Questioni che la città di Lugano avrebbe voluto affrontare in un incontro con i proprietari dello stabile. Incontro che però tarda ad arrivare.
Nel frattempo, la discussione politica prosegue. "Sarebbe sensato comprare lo stabile", ventilava oggi Lorenzo Quadri dalle pagine della Regione. Secondo il capodicastero socialità, anziché costruire ex novo appartamenti a pigioni moderata spendendo molti soldi, si potrebbe comprare e bonificarne di già esistenti. Un discorso - non del tutto nuovo all’interno dell’esecutivo – che piace alla collega Cristina Zanini Barzaghi, la quale afferma: "Naturalmente è una proposta che si può considerare. Evidentemente è un edificio del quale conosciamo ancora poco. Si è parlato molto del degrado sociale, ma forse bisognerà guardare anche lo stato effettivo dell'edificio e la posizione che ha. Ma potrebbe essere uno scenario".
In generale, secondo la municipale luganese è tempo che la città si attivi per una politica fondiaria più attiva, improntata per esempio al modello zurighese.
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