Lugano
Spostata la veglia di preghiera per superare l'omobitransfobia: "Un peccato che sia mancato il dialogo"
© Wikipedia
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Lara Sargenti
9 ore fa
Gli organizzatori hanno dovuto posticipare di un giorno e spostare il luogo della veglia a causa delle critiche ricevute. Emilio Motta, portavoce del progetto: “Volevamo mandare un messaggio di apertura, ma c’è chi ha pensato che volessimo promuovere ideologie contrarie alla loro visione del cristianesimo”.

Creare uno spazio di preghiera e condivisione per quelle persone che ancora subiscono violenza, discriminazione ed esclusione a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere. È questo lo scopo della veglia di preghiera per il superamento dell'omobitransfobia che, a causa delle critiche ricevute, ha dovuto cambiare data e luogo: non si terrà più mercoledì 21 maggio presso la Basilica del Sacro cuore di Lugano, ma giovedì 22 maggio nella Chiesa Evangelica Riformata.

Lo scopo dell'iniziativa

Il progetto, denominato “La porta aperta - spazi di inclusione”, è promosso da Azione Cattolica Ticinese e sostenuto da due Chiese (la Chiesa cattolica cristiana della Svizzera e la Chiesa Evangelica riformata nel Ticino). Nasce sulla scia di quanto proposto già da anni in diverse diocesi italiane ed europee. L’obiettivo è di proporre uno spazio in cui superare sentimenti di paura ed emarginazione di persone con diverso orientamento sessuale. "Queste veglie di preghiera ecumeniche di solito vengono organizzate nel mese di maggio, perché il 17 cade l'anniversario in cui l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha depennato l'omosessualità dall’elenco delle malattie mentali", ci spiega Emilio Motta, portavoce dell'iniziativa. "Il progetto nasce per creare uno spazio dove le persone della comunità LGBTQIA+ e i loro famigliari, che possono trovarsi in difficoltà nel caso in cui i ragazzi facciano coming out, possano sentirsi accolti. Vogliamo dimostrare che è possibile trovare spazi all'interno della chiesa dove non vengono giudicati, ma accettati e che possono fare il proprio percorso di fede".

Già nel 2018 un'iniziativa simile in Ticino

Un'iniziativa del genere era già stata promossa in Ticino nel 2018 in occasione del Gay Pride che si è tenuto a Lugano, ma allora la Chiesa cattolica ticinese non era stata coinvolta (la Chiesa cattolica cristiana della Svizzera che sostiene il progetto è invece una chiesa indipendente dalla Chiesa cattolica romana, ndr). Da qui l'idea di allargare il discorso quest’anno e organizzare l’evento per la prima volta in una Chiesa cattolica, sottolinea Motta. "Eravamo contenti di poter organizzare la veglia presso il Sacro cuore, si mandava un messaggio di apertura con la volontà di un confronto e un dialogo. Ma c'è stato un passo indietro da parte della Basilica. Siamo dispiaciuti e ne prendiamo atto. Siamo comunque riusciti ad organizzarci da un'altra parte. Per noi è importante che le persone abbiano un luogo dove pregare ed essere accolte".

Le critiche

Le finalità dell'iniziativa sono infatti state mal comprese da alcune persone. Stando a un comunicato diramato da Azione Cattolica, da quando è uscito il volantino dell’evento diverse persone hanno manifestato la loro contrarietà, adducendo motivazioni che non corrispondono a quelle dei promotori. Addirittura, è stata lanciata una petizione per fermare l'iniziativa e sono stati inviati scritti al Vescovo. Azioni che non sarebbero riconducibili agli ambienti interni della Chiesa. "All'interno della Chiesa non ho colto questo tipo di feedback”, ci racconta ancora Motta. “Le proteste sono piuttosto legate a persone che provengono da ambienti cattolici diversi. Non hanno gradito il fatto che si organizzasse la veglia, pensando che fosse un pretesto per promuovere delle ideologie che sarebbero contrarie alla loro visione del cristianesimo. Sono libere di esprimere la loro opinione, ci dispiace solo che non ci sia stato dialogo. È un peccato che si preferisce protestare, partendo da opinioni preformate senza prima approfondire. Ma capita regolarmente in tutti gli ambiti della nostra società. Il progetto, ribadisco, non ha alcune finalità politico-ideologiche". 

L’invito

C'è comunque anche chi ha apprezzato questo tipo di iniziativa, conferma Motta. “Ci saranno anche sacerdoti cattolici che verranno a concelebrare la veglia nella chiesa evangelica, prevista il 22 maggio. Invitiamo chiunque a partecipare, per sottolineare che è tempo di aprire questa porta, mettere in atto l’accoglienza e disporsi al dialogo e all’incontro”.