Ticino
Spesa online e oltreconfine: nubi nere sul commercio al dettaglio. "Ogni spesa in Ticino conta"
Redazione
19 ore fa
Il turismo degli acquisti, la spesa online e la crisi demografica stanno mettendo alla prova il settore del commercio ticinese. Il comparto ha reagito lanciando una campagna di sensibilizzazione per invitare i ticinesi a fare acquisti sul territorio.

"Ci siamo detti che la cosa migliore da fare è sensibilizzare con una campagna, con un semplice gesto: uno schiocco delle dita. Che indica che ogni spesa che viene fatto in Ticino conta". Queste le parole con cui Enzo Lucibello, presidente della DISTI (l'associazione dei Distributori ticinesi), ha annunciato una campagna con cui i commercianti ticinesi vogliono reagire a una situazione sempre più critica. Un quadro della situazione l'ha oggi fornito uno studio realizzato dalla SUPSI, presentato dal professore Carmine Garzia: "Il commercio al dettaglio è una parte essenziale dell’economia cantonale, vale il 13/14% del PIL. Tuttavia, questo settore negli ultimi anni non è cresciuto". Una stagnazione dovuta principalmente a tre fattori.

Spesa online, all'estero e demografia

Il primo è il boom del commercio online (si è passati da 10 a 14 miliardi di cifra d'affari tra pre e post-Covid, a livello elvetico), "la cui quasi totalità va all'estero", ha segnalato Garzia. Un secondo tema riguarda il turismo degli acquisti, con il tasso di cambio che ne è il principale motore e sul quale per il momento la franchigia ridotta non sembra aver avuto nessun effetto. Stando ai dati svizzeri di uno studio, l’importo medio di spesa nei negozi fisici all’estero è passato da 216 franchi nel 2022 a 229 nel 2025. Infine, il terzo fattore è l’inverno demografico. "Ci sono sempre meno giovani e più anziani, ciò ha comportato un aumento dei costi della sanità che sottraggono dal reddito disponibile".

"Ogni spesa conta"

Stando a Lucibello, "non sono ancora parametri drammatici, ma vanno in una direzione in cui dobbiamo iniziare a preoccuparci”. Da qui la decisione di lanciare la campagna: "Cerchiamo di sensibilizzare, senza demonizzare le persone che fanno la spesa fuori confine, per dire quanto è importante il comparto del commercio in Ticino, con i suoi investimenti". Ma si può agire anche in altro modo su questi fattori? "I commercianti ticinesi devono essere più presenti sulle piattaforme online, mentre per quanto riguarda il turismo della spesa possiamo solo sensibilizzare, migliorare i nostri servizi, aumentare gli orari di apertura per renderli più simili a quelli dall’altra parte del confine”.