
Da qui al 15 settembre si gioca il futuro della polizia ticinese. Ieri il Dipartimento delle istituzioni ha infatti stato messo in consultazione presso i comuni, i sindacati, i partiti politici, la Conferenza consultiva sulla sicurezza, l’Associazione Polizie comunali e la Polizia cantonale il progetto "Polizia ticinese", che ha lo scopo di rendere più efficace e più efficiente la collaborazione tra Polizia cantonale e Polizie comunali. Un progetto, come scrive il Corriere del Ticino, nato per dare al parlamento un'alternativa alla "Polizia unica" proposta da una mozione dell'ex deputato ed ex ufficiale della Polizia cantonale Giorgio Galusero (Plr).
Il progetto "Polizia ticinese"
Nel dettaglio, scrive il foglio di Muzzano, il progetto "Polizia ticinese" si basa su due pilastri: la ripartizione dei compiti tra forze cantonali e comunali e l'assetto organizzativo. Si tratta, secondo il gruppo di lavoro che ha elaborato l'idea, di "una soluzione capace di adeguare autonomie e responsabilità di Cantone e Comuni, rendere più efficienti i servizi di ordine pubblico e offrire un modello alternativo alla cantonalizzazione, mantenendo la neutralità finanziaria per entrambi i livelli istituzionali". Per quanto riguarda la parte organizzativa, invece, è prevista l'eliminazione della distinzione tra Polizia polo e strutturata, così come quella dell'ausiliario di Polizia a favore dell'assistente di Polizia. Inoltre i Comuni che non hanno un proprio corpo saranno chiamati a convenzionarsi con un unico altro corpo, che sia comunale o cantonale, a cui affidare anche la gestione operativa degli eventuali assistenti assunti. Inoltre, tra i vari aspetti stabiliti, c'è anche quello inerente la dimensione minima di un corpo di Polizia comunale, che dovrà essere di tredici agenti e un comandante. Per far sì che i comuni si possano adattare al nuovo progetto è previsto un periodo transitorio di tre anni in cui " i perimetri dei corpi di Polizia e le convenzioni in essere non potranno essere modificati".
Il Consiglio regionale dei comandanti
Dal punto di vista operativo, per coordinare il tutto viene proposta l'adozione di quattro Consigli regionali dei comandanti (Crc), alle cui redini ci saranno i comandanti di Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio, che dovranno discutere i problemi di valenza regionale. A questo si aggiunge il Consiglio interregionale dei comandanti (Cic), a cui parteciperanno tutti i comandanti delle Polizie comunali. Per quanto riguarda la governance politica, invece, la proposta è di creare quattro gremii di coordinamento regionale, ovvero le Conferenze consultive regionali, composte dai municipali responsabili della polizia e presiedute dai capidicastero di Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio. A queste si aggiunge la Conferenza consultiva cantonale. Entrambe hanno ruoli consultivi.