
Marco Chiesa candidato unico per la presidenza dell’UDC nazionale. Lo ha reso noto ieri la Commissione cerca del partito, che suggerisce ai vertici di scegliere il Consigliere agli Stati ticinese come successore del dimissionario Albert Rösti. A decidere sarà l’assemblea dei delegati che si riuniranno il prossimo 22 agosto. a Brugg.
“Sono lusingato dalle valutazioni della Commissione Cerca” commenta Chiesa ai microfoni di Radio 3i. “Sarà comunque la direzione del partito a scegliere la strategia visto che l’ultima parola spetta ai delegati. Noto comunque che tutti i presidenti di partiti oggi sono degli svizzeri tedeschi. A mio modo di vedere, per la diversità culturale che abbiamo in Svizzera, avere qualche rappresentante alla testa delle istituzioni politiche che non provengano esclusivamente da questa regione sarebbe un vantaggio per tutto il paese”.
Il partito, primo in Svizzera, alle ultime elezioni federali ha perso un po’ di terreno. Il presidente si troverebbe dunque di fronte alla sfida di rilanciarlo. “Abbiamo perso un po’ di smalto durante le elezioni di ottobre 2019. È vero che c’è stata un’ondata emozionale su dei temi che non erano particolarmente affini all’UDC. Ma abbiamo anche capito che non si vince solo come solisti, ma come gruppo. E il gruppo deve essere coeso. Dobbiamo far si che anche le sezioni più forti siano in buoni rapporti con le sezioni che invece hanno necessià di essere un po’ spinte. Penso per esempio alla Romandia, dove ci sono ottimi rappresentanti, ma non riusciamo a ottenere buoni risultati come nella Svizzera tedesca. Da questo punto di vista credo che la lezione sia stata imparata”.
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