
È recentemente tornato d’attualità il tema delle infiltrazioni mafiose sul territorio ticinese e grigionese e delle strategie che Cantoni e Confederazione possono o non possono attuare per contrastarle (vedi articoli suggeriti).
Recentemente l’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) ha presentato l’ultimo numero del documento sulla Demografia di impresa in Ticino dal quale si evince che, nel terzo trimestre 2017, il numero netto delle imprese iscritte al registro di commercio in Ticino è diminuito mentre sono cresciute le cancellazioni e si sono ridotte le iscrizioni di nuove imprese.
“I dati forniti non indicano il numero di società che partite dal Ticino si sono trasferite in Grigioni e non sembra monitorare il settore delle numerose società, incluse quelle finanziarie, che oggi hanno sede ufficiale in Grigioni e meglio in Moesa ma poi de facto operano in Ticino”, evidenzia il deputato PLR Matteo Quadranti nella sua recente interrogazione parlamentare sul tema.
“Purtroppo il fenomeno delle società bucalettere nel Moesano è noto da tempo così come si sa che il Moesano è rifugio di società che vengono a fallire oppure di persone che vengono ad impiantare società finanziarie che, con uffici comunque ancora a Lugano, servono per saccheggiare investitori italiani e svizzeri nuocendo così comunque all’immagine e alla reputazione del Cantone”.
“Il Governo grigionese sembra piuttosto lento ad intraprendere misure volte a debellare queste iniziative. Il Consiglio di Stato ticinese non ha di per sé competenza giurisdizionale, malgrado sia noto che queste società vengono create nel Moesano solo perché le persone che le rappresentano o detengono in Ticino non otterrebbero la patente di fiduciario, patente che il Canton Grigioni non chiede limitandosi al rispetto degli accordi di libera circolazione e alle norme sul mercato interno. Il fenomeno è ormai noto anche in Italia come attesta il dato riportato di seguito e apparso su IlSole24Ore di sabato 10 febbraio 2018”.
“Trattandosi di società finanziarie, esse soggiacciono comunque a leggi federali quali la legge federale antiriciclaggio. Di conseguenza i suoi amministratori e direttori in quanto intermediari finanziari devono sottoporsi alla vigilanza di un organismo di autodisciplina (OAD) oppure della FINMA oltre che, se operano anche in Ticino, indipendentemente dalla sede formale della propria società nel Moesano, devono sottoporsi alla autorizzazione e vigilanza secondo la legge ticinese sull’esercizio della professione di fiduciario”.
Fatte queste premesse, Quadranti pone le seguenti domande al Consiglio di Stato:
1. quali misure concrete vengono adottate o sono previste sulla base degli incontri avuti con il Governo grigionese per quanto attiene alle problematiche sopra indicate?
2. quali misure di prevenzione antiriciclaggio e anticrimine finanziario vengono adottate - se sono adottate o previste - dalle autorità di polizia ticinesi, anche ma non solo, per prevenire che la piazza finanziaria ticinese diventi luogo di affaristi e truffatori?
3. l’Osservatorio delle dinamiche economiche del Cantone non potrebbe essere incaricato di raccogliere dati mirati relativamente a questa tematica? E gli Uffici registri di commercio del Ticino e del Grigioni non potrebbero passare informazioni anche alle autorità di polizia quando si tratta di società finanziarie o parafinanziarie affinché si monitorino le loro persone e le attività anche in Ticino?
4. di quali dati dispone, e in caso non ne disponesse non ritiene di doverli raccogliere, al fine di comprendere quale sia la lista delle società finanziarie create in Grigioni o traferitesi in Grigioni e di fare accertare quali hanno anche uffici in Ticino oppure operano attraverso dipendenti in Ticino e cercano clienti investitori dal e in Ticino?
5. quante ispezioni sono state fatte nel 2017 presso succursali, uffici e dipendenti in Ticino di queste società finanziarie con sede nel Moesano, denunciandole al Ministero pubblico per esercizio abusivo della professione di fiduciario e alla FINMA per esercizio della professione di intermediario finanziario senza essersi assoggettato alla vigilanza in conformità della legge federale antiriciclaggio?
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata