
"Società Navigazione Lugano: una governance che fa acqua da tutte le parti. Atto due." È il titolo dell'interrogazione firmata dai deputati Fabrizio Sirica (Ps) e Claudio Isabella (Centro) che, con dieci domande, chiedono al Consiglio di Stato "di sospendere il piano di ristrutturazione in atto nella Società navigazione Lugano fintanto che non si potrà escludere che non vi alcun licenziamento punitivo e antisindacale".
"Un'escalation malsana"
"Da fonti sindacali apprendiamo che il 4 giugno scorso la Direzione ha convocato il personale in assemblea, annunciando che il Consiglio di amministrazione aveva preso decisioni 'destinate ad avere un impatto sullo sviluppo e sul rilancio di Snl'". Nonostante le rassicurazioni, scrivono, "il dialogo con i sindacati non si è mai aperto: le organizzazioni dei lavoratori hanno chiesto formalmente un confronto, come previsto dal Contratto collettivo di lavoro (Ccl), ma la Direzione ha ignorato le richieste, salvo annunciare – il 20 giugno – la disdetta 'straordinaria' del Ccl per i dipendenti sul Lago Maggiore". Sirica a Isabella ricordano inoltre "che l’istituto della disdetta 'straordinaria' non esiste nel diritto svizzero e che il Ccl è il frutto del compromesso dopo lo sciopero storico del 2017". Qui, "al posto che tornare su modalità più adeguate ad una società partecipata dal Cantone e beneficiaria di finanziamenti pubblici, i vertici della società alimentano un’escalation malsana. Con un nuovo gesto gravemente repressivo e intimidatorio, la Società Navigazione Lugano denuncia i sindacalisti SEV, UNIA e OCST, rei di avere espresso critiche nei confronti della disdetta straordinaria e della governance".
I licenziamenti
Un atteggiamento "di eliminazione del dissenso che, in maniera inquietante, sembra ripercuotersi anche sui dipendenti". La situazione, viene ancora spiega nell'interrogazione, "è ulteriormente precipitata con la notizia, di pochi giorni fa, di licenziamenti che i sindacati denunciano come chiaramente ritorsivi, punitivi e antisindacali: due dei collaboratori licenziati sono figure attive (un delegato sindacale e un membro della Commissione del personale), il terzo ha avuto 'l’unica colpa' di aver chiesto il rispetto della Legge sulla durata del lavoro. Su un centinaio di dipendenti vengono licenziati i tre tra più attivi sul piano sindacale. Un caso? È difficile crederlo e sostenerlo dopo gli antefatti esposti".
"È un attacco alla libertà sindacale"
Per Sirica e Isabella "è evidente che ci si trova di fronte a un attacco alla libertà sindacale, con la compiacenza e la collaborazione di un’associazione che ha trattato la ristrutturazione senza il mandato dell’assemblea e che sembra aver visto la luce quando i vertici hanno deciso di non collaborare più con i Sindacati. A ciò si aggiungono altre criticità già note: gestione opaca della cassa pensione, violazioni delle norme sulla durata del lavoro e promesse disattese sul rilancio dell’azienda. Nonostante ciò, il Cantone continua a sostenere finanziariamente la società, senza che sia chiaro se esista un piano di governance credibile per il futuro del servizio pubblico di navigazione".