Ticino
Sintomi depressivi: ne soffre uno studente su tre
Immagine Shutterstock
Immagine Shutterstock
Thomas Schürch
3 anni fa
Lo rivela uno studio del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (Sisa). Ad essere colpiti maggiormente sarebbero gli allievi che provengono da una condizione socio-economica sfavorita

Uno studente ticinese di scuola superiore su tre riporta la presenza di sintomi depressivi dal grave al molto grave. Lo rivela uno studio del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (Sisa). I dati sono stati raccolti tramite un questionario per la campagna “Scuola e salute mentale: parlarne non basta!”, promossa tra i mesi di gennaio e marzo con l’obiettivo di fotografare lo stato di salute mentale della popolazione studentesca. Il questionario ha raggiunto 800 allieve e allievi, provenienti in prevalenza dalle scuole medie superiori cantonali.

Una questione di classe e di genere
Sembra che a soffrire maggiormente siano gli studenti che provengono da una condizione socio-economica sfavorita: il 45% dei partecipanti di questa categoria presenta sintomi depressivi gravi, contro il 28% di coloro che vivono in una situazione maggiormente agiata. La salute mentale dei giovani “è una questione di classe!”, si legge nel comunicato del Sisa. Questo “è evidenziato anche da quanto espresso dai partecipanti riguardo ai pensieri suicidi”: infatti, se il 37% dichiara di aver avuto, almeno per alcuni giorni nelle scorse ultime due settimane, dei pensieri suicidari e/o lesionisti, questa percentuale “arriva al 46% tra la popolazione proveniente da una condizione socio-economica maggiormente svantaggiata”. Se quindi “siamo tutti soggetti allo sviluppo di sintomi depressivi, l’indagine suggerisce che ad esserne maggiormente colpiti siano coloro che si trovano già in una posizione sociale sfavorevole”. Oltre a questo dato, emerge che ad essere più coinvolti in questa condizione depressiva siano le persone che si identificano nel genere femminile oppure che non si identificano in nessuno dei due generi.

Il malessere scolastico
L’indagine misurava inoltre il “malessere scolastico”, ovvero la maniera con cui la popolazione studentesca vive l’ambiente della scuola: 6 allievi su 10 affermano di vivere un forte malessere di questo tipo. “Comparando le risposte individuali tra malessere scolastico e sintomi depressivi emerge che le due variabili sono correlate e si alimentano a vicenda”. Un luogo in cui i giovani passano la maggior parte del loro tempo, in cui sono esposti “ad una normatività fortemente influenzata dal mantra concorrenziale della società di mercato, tra rendimento, categorizzazione e selezione sociale”. Una studentessa in una sezione del questionario ha dichiarato: “ci state uccidendo e manco ve ne rendete conto”. Un messaggio “forte, perentorio, che riassume il dolore e la rabbia che una parte della popolazione studentesca quotidianamente vive”. Per questo motivo il Sisa rivendica nella scuola un cambiamento sia sulle ragioni di un simile clima “malato”, sia sulla situazione di sofferenza.

Cosa fare
Tra i 15 provvedimenti che il Sisa ha proposto nel rapporto dell’indagine indirizzato alle autorità, sono stati ritenuti maggiormente urgenti i 5 seguenti: corsi di recupero pubblici e gratuiti, stop al limite delle bocciature, riduzione della pressione, riducendo il carico di lavoro settimanale, rafforzare il Servizio medico-psicologico cantonale (Smp), e infine migliorare la formazione del docente e introdurre campagne contro la stigmatizzazione di chi soffre.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata