
Una nuova automobile per Casa Marta. È questo il regalo donato dagli sponsor alla Fondazione che ha colto l’occasione per ringraziarli. Il direttore di Casa Marta Giordano Cusini ringrazia: "È stato un ringraziamento per un gesto che hanno voluto fare in nostro favore. Hanno voluto sponsorizzare una vettura che permette a Casa Marta di poter svolgere appieno il proprio lavoro per gli ospiti".
"Casa Marta un luogo d'ascolto"
Il veicolo verrà utilizzato per reperire gli alimenti, per esempio dal Tavolino magico, servirà ad accompagnare gli ospiti nei loro spostamenti per esigenze burocratiche, mediche o personali, infine non da ultimo fungerà da sostegno per i traslochi. Una vocazione, quella di accoglienza, che contraddistingue Casa Marta sin dal ‘700 quando lo stabile era luogo di riposo per le diligenze che scendevano dal Gottardo. Oggi l’edificio non ha perso la sua verve ospitale: "Casa Marta è un luogo di ascolto, accoglienza e ospitalità che è destinato a persone che temporaneamente hanno bisogno di un alloggio", spiega Cusini. "Provengono da tanti contesti differenziati, ma sono accomunate da non avere un posto dove dormire, mangiare e dove essere ascoltate".
Il nuovo quartiere a Bellinzona
Una Fondazione senza fine di lucro che sopravvive grazie alle donazioni, alle rette e al supporto del Pubblico. Ed è proprio la Città di Bellinzona che vuole rinnovare il quartiere inserendo nel tessuto territoriale Casa Marta. Una proposta che dà continuità al pensiero d’integrazione con la cittadinanza simboleggiato dall’assenza dei cancelli nell’edificio. "La Città ci ha aiutato molto all'inizio per quanto riguarda la costruzione e per quanto riguarda i finanziamenti iniziali", afferma il presidente della Fondazione Renato Minoli. "Senza questi aiuti non saremmo partiti. Attualmente sta rivedendo la pianificazione del quartiere e Casa Marta ne farà parte. Il giardino posteriore sarà fruibile per la cittadinanza". Un ruolo, quello di Casa Marta, di prima necessità, senza giudizio. "Svolge una funzione necessaria che vede coinvolte fasce della popolazione inaspettate, come i giovani. Fino a qualche anno fa potevano vivere dignitosamente, ma oggi la soglia di povertà si sta alzando sempre di più. La richiesta più profonda, anche se inespressa è quella di trovare un luogo di non giudizio e di ascolto dove depositare le proprie frustrazioni, le proprie paure e le proprie speranze", sostiene Cusini.
