
Duemilacinquecento chili, è questa la mole di un contrappeso di una normale gru. Immaginate dunque quali devastanti conseguenze avrebbe potuto avere l’incidente avvenuto ieri a Mendrisio, quando una struttura a noleggio di un cantiere di via Brecch, poco distante dallo svincolo autostradale, è crollata, sprofondando nell’asfalto.
Fortunatamente i danni, anche se ingenti, sono stati solo materiali, con la struttura metallica abbattutasi sul tetto di una concessionaria. Un caso raro, ma non unico in Ticino. All’indomani dell'accaduto restano le domande e gli interrogativi sulle potenziali responsabilità.
"La cosa più importante è che non ci siano stati feriti o peggio ancora dei morti, perché i potenziali pericoli del crollo di una gru sono devastanti - ha spiegato il direttore della SSIC Nicola Bagnovini a TeleTicino -. È presto per dire cosa sia successo, la gru non stava lavorando ma era a rotazione libera, quindi si presume che la causa sia stata un difetto del materiale o del montaggio. Vedremo cosa determinerà l'inchiesta, risalire alle cause è molto importante per noi per evitare che si ripeta in futuro".
La Società impresari costruttori, in collaborazione con l’assicurazione infortuni, insiste molto sulle norme di sicurezza necessarie per montare e manovrare le gru dei cantieri. I controlli sono frequenti. "Quando arriva la SUVA in cantiere la prima cosa che controlla è la gru: se è stata collaudata, se la manutenzione è aggiornata e se il gruista è in possesso della patente. Sulla formazione non si scherza", sottolinea Bagnovini.
"Il gruista, l’unico abilitato a usare una gru, deve ottenere un patentino federale dopo un esame teorico, fare la pratica e poi superare l’esame di conducente per la gru presso il nostro centro di Gordola. La sua formazione è fondamentale, perché in caso di incidenti gravi ci possono essere anche conseguenze penali", conclude Bagnovini.
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