Natura
Sicurezza dei sentieri: “Sta agli escursionisti fare le proprie valutazioni”
Redazione
7 ore fa
Dopo la frana sui Denti della Vecchia, che ha causato la chiusura precauzionale del sentiero Creda-Murio, parliamo della gestione della sicurezza dei sentieri con Stéphane Grounauer, presidente di Ticino Sentieri.

Uno dei luoghi più amati nel Cantone, i Denti della Vecchia, ha subito un massiccio crollo di materiale la scorsa domenica. Stando agli ultimi aggiornamenti forniti ieri sera dal geologo cantonale Andrea Pedrazzini la frana sta ancora spurgando e il sentiero da Creda a Murio resta chiuso in via precauzionale. Una situazione che riaccende i riflettori sulla sicurezza dei sentieri: chi la gestisce e come funziona? Ne abbiamo parlato con Stéphane Grounauer, presidente di Ticino Sentieri.

Si sarebbe aspettato un crollo come quello a cui abbiamo assistito nel fine settimana sui Denti della Vecchia?

“No, è un evento inaspettato. Non è tra i luoghi segnalati sui radar, quindi anche noi siamo stati sorpresi. Bisogna dire che il sentiero non è stato colpito direttamente dalla frana, ma a livello di precauzioni si è optato, su indicazione dei geologi e della polizia, per la chiusura”.

Il sito è uno dei più amati, frequentato da esperti ma non solo. Data la situazione, si può dire che  il rischio zero non esiste?

“Sì, esatto. Si fa una valutazione dei rischi, ma il rischio zero non esiste. Qualcosa potrebbe capitare ovunque. D’altro canto, incidenti capitano anche in casa propria. Bisogna avere anche fortuna e cercare di guardare al positivo. Se il rischio è minimo, non ci si dovrebbe comunque imbattere in una situazione problematica. Quando il rischio cresce e se ne viene a conoscenza, allora si cerca di prevenire, avvisando gli utenti, per esempio a non usare un determinato sentiero”.

Torniamo al tema centrale della sicurezza dei nostri sentieri: come e da chi viene gestita?

“È un discorso molto ampio. La cosa importante da considerare è che il sentiero è, a differenza di una strada, un percorso a disposizione sul territorio. Sta in primis a chi lo utilizza fare le proprie valutazioni. Il giusto di livello di sicurezza dipende quindi, oltre da chi lo utilizza, dalle varie contingenze, come la meteo e la situazione del terreno. Anche un sasso di traverso sul sentiero può causare una caduta o una ferita, ma non per questo i sentieri devono essere ripuliti di tutti i sassi. La ponderazione è quindi un aspetto molto complesso. Quando si valuta che il rischio supera un certo livello, vi sono le autorità cantonali - in particolare chi si occupa della prevenzione dei pericoli naturali - che decidono delle misure e le segnala. Il nostro compito è quello di informare per quanto possibile la popolazione, gli utenti e gli escursionisti. In questo contesto ci viene incontro anche la tecnologia. Fino a qualche anno fa non si poteva fare granché. Oggi invece abbiamo un sito a livello svizzero che segnala le chiusure dei sentieri che si può consultare. Ma riporta solo le situazioni note. Su quasi 5000 km di sentieri ticinesi non c'è nessuno che ogni mattina parte a vedere se sono in perfetto stato”.

Quindi anche gli utenti sono invitati a segnalarvi delle situazioni di potenziale pericolo così che facciate girare l’informazione?

“Le decisioni arrivano dalle autorità, ma le situazioni ci vengono segnalate. Entrando sul sito www.segnalasentieri.ch si può indicare un problema, un franamento, un albero caduto che impedisce il passaggio o delle situazioni che bloccano i sentieri. Questo permette di avere una visione di insieme, far circolare le informazioni e intervenire dove possibile”.

Sono giornate di tempo variabile. Conviene aspettare un po' prima di tornare a percorrere i sentieri?

“Dipende dal sentiero. In quota abbiamo ancora molta neve, poi ci sono sentieri che è anche bello percorrerli con la pioggia e non presentano pericoli specifici. Bisogna veramente valutare la situazione personale: come mi sento, come sono attrezzato, l'esperienza, il terreno, che tipo di sentiero è e che tempo fa”.