
Quante volte ci si sente infastiditi, prima di uscire di casa, dalla pioggia e all’idea di ritrovarsi i vestiti fradici, dimenticando però che l’acqua è un bene primario. Un bene, però, che ora in Ticino manca. Già l’estate scorsa il Mendrisiotto si è ritrovato in una situazione critica, data dalla scarsità d’acqua nei pozzi e di una siccità nella regione. Uno stato che hanno commentato Maurizio Barro, presidente dell’Associazione acquedotti ticinesi e Urs Luechinger, presidente Ticinese per l’Acquicoltura e la Pesca.
Sorgenti ticinesi
In una delle sorgenti della città di Bellinzona, visitata da Ticinonews, la portata diminuisce continuamente. “L’anno scorso questa sorgente portava otto litri al secondo, ora sono quattro. Il problema è che già l’anno scorso eravamo in deficit del 30 – 50%”, afferma Barro. Un problema comune al Cantone, in cui tutte le sorgenti si presentano in modo simile.
Penuria di piogge
Nell’immediato non sono previste piogge, magari per mesi. Le conseguenze per il futuro “potrebbero essere preoccupanti, soprattutto per i Comuni approvvigionati solo da sorgenti. Inoltre, con l’arrivo del caldo i consumi aumenteranno e questi dovranno emanare delle restrizioni”, dichiara Barro.
Conseguenze
Se questo tipo di situazione diventasse però la norma, vi sarebbero delle conseguenze anche per la fauna. “Ne risentirebbe la pesca, soprattutto per i corsi d’acqua minori in cui il pesce non può cercare acqua altrove, come nei riali di montagna”. Luechinger prosegue: “Anche i tratti terminali dei fiumi si surriscalderanno. Ciò pone un limite alla sopravvivenza di alcune specie e ne arriveranno di più resistenti ma che sono meno ambiti dalla pesca. Ciò non succederà nel lago Ceresio, è troppo grande per riscontrare questo tipo di conseguenze”.
Possibili soluzioni
In caso di siccità la prima soluzione a cui si pensa è il razionamento, ma ci sono soluzioni complementari? “Se la situazione si protrae, saranno necessarie restrizioni ulteriori. Il Mendrisiotto ha la fortuna di poter accedere a un acquedotto intercomunale che risolve il problema. Non immagino che ciò succederà nel Luganese”, commenta Luechinger, “perché ci sono le aziende che prelevano dalle sorgenti, dalla falda e dal lago. I comuni che faranno più fatica sono quelli di montagna che dipendono solo dalle loro sorgenti. Bisognerà installare un collegamento, una rete di supporto”.