Ticino
Siccità, anche i pesci ticinesi soffrono
Immagine Wikimedia Commons
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Daniele Coroneo
3 anni fa
La mancanza d’acqua e l’aumento delle temperature non fanno bene alla fauna ittica. La trota è già sparita dal tratto finale della Maggia, ma il presidente della Federazione svizzera di pesca invita a evitare i conflitti con le aziende elettriche

“La situazione è delicata in tutta la Svizzera. La siccità non fa bene alla fauna ittica”. Gianni Gnesa, vicepresidente della Federazione ticinese acquicoltura e pesca, lancia l’allarme: “Preoccupano fiumi importanti come la Maggia, che presentano una portata molto ridotta e temperature in aumento”. Lo stress della fauna acquatica aumenta proprio con l’aumentare delle temperature, specialmente se queste superano i 23°C. Un malessere che spinge molti pesci a mettersi in fuga verso altri corsi d’acqua, con il rischio tuttavia che alcune specie spariscano per non fare più ritorno. Ne abbiamo parlato a margine dell’assemblea dei delegati della Federazione svizzera di pesca, che si è tenuta ieri a Muralto.

La “regina” ha abdicato
Sempre prendendo l’esempio della Maggia, da un pezzo importante del fiume è sparita quella che Gnesa definisce “la regina”. “Nel tratto finale della Maggia non c’è più la trota”.

Invasori
Non è poi da escludere che questo sconvolgimento termico possa aprire le porte a specie non autoctone, con ulteriori ripercussioni sia sulla fauna sia sulla flora delle nostre acque. Dopotutto, i precedenti non mancano: “Prendiamo il caso del siluro”, suggerisce Gnesa. “Questo pesce viveva nel Po e ormai è presente anche nel Verbano. E altre specie potrebbero arrivare, mettendo in difficoltà i pesci autoctoni”.

Poco margine
Sebbene quest’anno la situazione sembri grave, il Ticino non è nuovo a periodi di siccità. Questo non vuole comunque dire che non ci si debba preoccupare, anche perché in futuro la situazione difficilmente migliorerà. “Le soluzioni sono poche. Quando manca l’acqua, c’è poco da fare”, commenta un po’ rassegnato Gnesa. “L’unico accorgimento che mi viene in mente è l’immissione nelle acque di specie di pesci che meglio sopportano queste temperature. Ma questo già avviene oggi”.

“Non dobbiamo togliere acqua all’idroelettrico”
Anche a livello federale questi scenari non fanno dormire sonni tranquilli. Roberto Zanetti, presidente della Federazione svizzera di pesca e consigliere agli Stati per il Canton Soletta, ricorda che l’acqua manca anche per la produzione idroelettrica, benché tradizionalmente aziende elettriche e pescatori si siano spesso trovati a contendersi le risorse idriche. “Sappiamo però tutti che c’è un rischio di carenza energetica durante l’inverno. Non dobbiamo dimenticare il compromesso che si voleva trovare fra la risposta al fabbisogno di energia e la garanzia della sopravvivenza dei nostri pesci”.

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