Doveva essere la mobilità del futuro, ma attualmente sta attraversando un momento di crisi profonda. Stiamo parlando del mercato delle auto elettriche che non solo perde terreno, ma sta causando ai concessionari grosse perdite. E la crisi non riguarda solo il 2024: già nel 2023 c’è stato un calo abissale. La parabola dell’auto elettrica è quindi in piena fase discendente. Il titolare del Garage stadio di Pregassona Claudio Lazzaroni conferma la tendenza messa in luce dagli ultimi sondaggi che segnano un netto calo di interesse degli svizzeri verso l’acquisto di un mezzo a propulsione elettrica. E tanti concessionari sono costretti a prendere decisioni drastiche. “Siamo obbligati a svenderle, al fine di poter avere un ritorno che sia almeno il prezzo di acquisto. Ma ci perdiamo comunque soldi”. Le cause principali di questo disinteresse sono da ricercare nelle difficoltà di ricarica e naturalmente nei prezzi.
Ricorso al mercato cinese per prezzi più popolari
“Chi abita in appartamento o in un condominio non sa dove poter ricaricare il proprio veicolo”, ci spiega sempre Lazzaroni. I proprietari degli stabili non possono infatti installare – ad esempio – venti colonnine, “inoltre il problema principale riguarda il budget che le persone hanno a disposizione in questo periodo”. Le auto elettriche non sono infatti accessibili a tutti, “perciò vendiamo meno”. Il titolare del Garage Stadio ha pertanto optato per una soluzione che rende più accessibile l’acquisto di un veicolo elettrico. “Da circa un mese sto acquistando un marchio cinese, che ha prezzi popolari. In questo solo mese abbiamo infatti già venduto quattro auto elettriche. Quindi se il prezzo è proporzionato all’accessibilità dell’acquirente allora c’è maggiore possibilità di vendere questo tipo di veicolo, ma questo deve essere accessibile al ceto medio”.
Male anche per il mercato dell’occasione
E se la vendita di auto nuove elettriche va male, il mercato di quelle d’occasione va ancora peggio. L’interesse per i veicoli elettrici di seconda mano pone infatti tutta una serie di perplessità soprattutto sulla durata e sulla qualità delle batterie. E come non bastasse c’è il rischio di comprare un oggetto che già tra pochi anni è già considerato vetusto. “Il nostro grande problema come concessionarie riguarda il finanziamento leasing, perché non sappiamo che valore dare all’auto elettrica. E questo a causa del continuo evolversi della tecnologia: come facciamo a sapere quanto varrà il veicolo fra 3 o 4 anni? L’auto elettrica potrebbe aumentare così come crollare in valore. Il problema è principalmente questo”. A fronte di queste premesse come la mettiamo con il Regolamento Ue stabilisce che entro il 2035 ci sia lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel? Claudio Lazzaroni non ha dubbi. “La popolazione non è ancora preparata all’auto elettrica. Ci saranno sicuramente tecnologie che abbasseranno i consumi, ma il motore termico durerà ben oltre il 2035”.
Doninelli: “In Ticino un calo delle auto nuove di oltre il 10% in 8 mesi”
Per approfondire il tema il direttore di UPSA Ticino Marco Doninelli è stato ospite dell’edizione, durante la quale ci ha confermato che “effettivamente il mercato non sta andando molto bene, specialmente in Ticino. Se a livello svizzero da gennaio ad agosto assistiamo a un -3,5% di auto nuove vendute, in Ticino siamo oltre al 10% in meno. Quindi stiamo parlando di un crollo delle vendite delle auto nuove in generale piuttosto che di quelle elettriche”. Ma come mai c'è questa difficoltà? Perché non si comprano auto nuove? “ Posso immaginare che ci sia molta incertezza nei cittadini, come ad esempio le spese e la cassa malati che continuano ad aumentare, quindi è chiaro che l'auto non è sempre la priorità per tutti. Quando si tratta di dover risparmiare l’auto nuova non è sicuramente una priorità”. Tuttavia, l’auto elettrica dovrebbe essere il futuro della mobilità. “E lo è, quindi dobbiamo metterci il cuore in pace. Oggi come oggi, con la tecnologia che abbiamo, l'auto elettrica è il futuro. E qui non ci piove. Arriveremo entro il 2035? Questo non sono in grado di dirlo, ma con le tecnologie di cui disponiamo oggi non c’è un’alternativa all'auto elettrica”. Ma come mai questa battuta d'arresto allora? “In Ticino più che di una battuta di arresto si tratta di un appiattimento della crescita. Se fino all'anno scorso abbiamo assistito mensilmente a una piccola crescita contante del numero di auto elettriche vendute, quest'anno siamo piatti. Ogni mese siamo fermi a circa il 10% di auto elettriche nuove”.
Stazioni di ricarica come problema principale
Come detto in precedenza, la causa va ricercata in tutta una serie di problematiche legate ai costi. Ma quali sono le problematiche maggiori che si riscontrano nella vendita dell'auto elettrica? “Il problema principale, a mio avviso, è effettivamente la difficoltà ad avere una possibilità di ricaricare a casa. Nei condomini, così come nelle palazzine, non c'è ancora la visione da parte degli amministratori di mettere a disposizione una colonnina di ricarica. Non avendo la possibilità di ricaricare a casa o sul posto di lavoro, l'auto elettrica perde attrattività e convenienza. Quindi questo è un grosso problema. L'altro problema credo che sia dovuto alla vicina Italia, dove l'auto elettrica è davvero poco accettata quindi di riflesso anche noi siamo più scettici”. Ma in Svizzera ci sono sufficienti colonnine di ricarica? “No, ne abbiamo più che a sufficienza sulle autostrade e sulle grandi vie di transito, ma in generale assolutamente no. E posso confermarlo io stesso: sono due anni che viaggio con un'auto elettrica e ammetto che ho anche avuto delle esperienze non sempre piacevoli. Non sono mai rimasto a piedi, purtroppo però non è sempre facile trovare una stazione di ricarica”.
Questione autonomia, “Quelle nuove fino a 300km”
Doninelli ci ha poi spiegato che la principale preoccupazione dei clienti riguarda l’autonomia. “Ma sono preoccupazioni infondate. Oggi le auto elettriche fanno oltre i 300 km in autonomia senza problemi. E in viaggi così lunghi chiunque si ferma almeno una volta per una pausa: in quel tempo si può tranquillamente ricaricare l’auto e proseguire il viaggio. È chiaro che può impressionare il fatto che ne faccia così pochi, ma come detto è sempre possibile fare una pausa”. Il direttore di UPSA Ticino ha poi voluto sottolineare che una batteria dura fino a 10 anni e non è mai stato registrato un calo del rendimento.