UDC Ticino
"Si riveda il sistema RIPAM, è divenuto insostenibile"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
7 mesi fa
È la richiesta formulata dall'UDC Ticino, secondo cui il sistema attuale ha dimostrato i suoi limiti. "Si istituisca un gruppo di lavoro chiamato a elaborare un modello alternativo".

“Conferire un mandato a un gruppo di professionisti privati di proporre entro un anno un progetto di revisione totale dell’attuale Modello RIPAM”. È quanto chiede una mozione dell’UDC Ticino (primi firmatari Roberta Soldati e Tiziano Galeazzi), in cui il partito sottolinea come da anni si parli dell’aumento dei premi della cassa malati “senza che si sia trovata una soluzione a questo tema”.

“Una spesa da oltre 400 milioni di franchi all’anno”

“Nessuno mette in dubbio che l’attuazione del sistema RIPAM debba sostenere le fasce più deboli della popolazione, ma anche il ceto medio”, scrivono i democentristi. Per il nostro cantone “l’inerzia federale ha condotto a una 'voragine' finanziaria". Infatti, “dai nostri conti emerge che i sussidi erogati per la riduzione dei premi dell'assicurazione malattia (RIPAM) sono in costante crescita”. La spesa “ammonta a oltre 400 milioni di franchi all’anno e circa 1/3 della popolazione assicurata residente nel nostro cantone beneficia di questi sussidi”. Per tentare di apportare dei correttivi a tale voce di spesa, il Governo ha a disposizione unicamente due strumenti: il coefficiente cantonale di finanziamento e le costanti che definiscono il reddito massimo disponibile. “I margini di manovra sono estremamente ridotti”. Nel recente passato “le misure di risparmio proposte dal Governo che intervengono su questi strumenti non hanno trovato consenso”.

“Il sistema mostra delle criticità”

Ritenuto che il sistema RIPAM viene automaticamente adattato all’aumento puntuale annuo dei premi della cassa malati, “si può affermare con certezza che il prossimo anno non farà verosimilmente eccezione". Questo significa che la cerchia dei beneficiari "diverrà vieppiù ampia, andando a incrementare ancor di più il costo a carico della collettività”.  Prossimamente il popolo ticinese sarà chiamato a votare sulle due iniziative per la deducibilità dei premi. Tali iniziative “comporteranno un’importante diminuzione del gettito fiscale, sia per il Cantone, che per i Comuni”. I parametri atti a stabilire la concessione o meno del sussidio RIPAM sono diversi rispetto ai criteri sulla deducibilità fiscale, per cui, “è impossibile stabilire se a fronte di quest’ultima operazione corrisponderà una diminuzione dell’importo erogato a titolo di sussidio RIPAM. Nemmeno il controprogetto risolve tale dilemma”. In considerazione anche di questo aspetto, “è pacifico che l’attuale sistema mostra delle criticità e diviene vieppiù insostenibile. In diverse occasioni il Governo è stato invitato rivederlo, ma purtroppo tale auspicio è rimasto lettera morta. Nessuno mette in dubbio che la problematica non è di facile soluzione, ed è per questo motivo che si chiede che venga istituito un gruppo di lavoro costituito da professionisti privati, chiamati ad elaborare un modello alternativo”, concludono i democentristi.

 

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