Ticino
“Si paghi direttamente la pigione al locatore”
Foto © CdT/Gabriele Putzu
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Redazione
4 anni fa
L’Udc ticinese lancia un’iniziativa generica che chiede la modifica dell'art. 25 LAS per i beneficiari di prestazioni assistenziali, per garantire il pagamento degli affitti

Per l’Udc ticinese gli affitti dei beneficiari di prestazioni assistenziali dovrebbero essere come i premi di cassa malati e venir pagati direttamente al locatore da parte dello Stato. In alternativa, si legge nel comunicato, il pagamento diretto della pigione al locatore deve avvenire automaticamente dal momento in cui il conduttore a beneficio di prestazioni assistenziali, é in mora nel pagamento della pigione di un mese, oppure laddove egli abbia a proprio carico degli atti esecutivi.

“Beneficio sia per conduttore che locatore”
Per questo motivo il partito ha lanciato un’iniziativa generica in merito. Questo permetterà, secondo i firmatari (Roberta Soldati, Daniele Pinoja e Lara Filippini come primi firmatari, oltre a Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli, Edo Pellegrini e Paolo Pamini), al locatore di tutelare la sua proprietà ed evitare il pagamento di costi connessi a tutte le procedure tese all'incasso delle pigioni scadute, sgravando nel contempo l'apparato giudiziario e “tutelando altresì il conduttore dal cadere nel vortice dei precetti e attestati di carenza beni, dal quale difficilmente egli uscirà”.

Per l’Udc infatti “non di rado succede che i proprietari di immobili che concludono un contratto di locazione con persone a beneficio di prestazioni assistenziali, facciano fatica ad incassare gli importi delle pigioni. Il codice delle obbligazioni prevede che in caso di ritardo nel pagamento del corrispettivo, il locatore debba dapprima procedere con una messa in mora e solo successivamente, in caso di mancato pagamento nel termine impartito, egli potrà notificare la disdetta straordinaria, che potrà essere oggetto di contestazione da parte del conduttore”.

“Si rischia lungo iter giudiziario”
Secondo il partito “questo costringe a un iter giudiziario che può richiedere mesi se non anni, spesso senza nessuna possibilità concreta di incassare le pigioni scadute neanche a sentenza avvenuta, costringendo spesso ad emettere un precetto esecutivo che finirà per pesare sul conduttore”. Conduttore che, scrivono i firmatari, probabilmente ripeterà lo stesso modus operandi con altri locatori, con il rischio “di entrare in un vortice di carenza di procedure sfocianti in precetti esecutivi e attestati di carenza beni, che difficilmente egli potrà tacitare”.

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