
Ma in fin dei conti la qualità dell'aria in Ticino è migliorata negli ultimi anni oppure no? È la domanda che praticamente tutti gli osservatori si sono posti dopo aver assistito al vivace dibattito sorto ieri sera su Facebook tra il socialista Henrik Bang, convinto che l'inquinamento non sia diminuito, e i popolari democratici Fabio Regazzi e Paolo Beltraminelli, secondo i quali al contrario si sarebbero registrati notevoli passi in avanti.
Per dare una risposta a questa domanda, Radio 3i ha pensato bene di sentire un'autorità in materia, il capo dell'Ufficio dell'aria, del clima e delle energie rinnovabili (UACER) del Dipartimento del territorio del Canton Ticino, Mirco Moser.
Moser esordisce con una spiegazione tecnica. "La qualità dell'aria è caratterizzata da una serie di potenziali inquinanti che possono essere presenti" afferma il capo dell'Ufficio dell'aria. "Ce ne sono nove, di cui sei sono ormai da anni ampiamente sotto controllo. Ricordo in prima battuta il monossido di carbonio, il diossido di zolfo, che deriva dallo zolfo presente nell'olio di riscaldamento, il piombo, che era presente nelle benzine, rispettivamente altri composti come quelli organici volatili specificatamente legati alle benzine. Ci sono però ancora degli inquinanti che sono oltre i limiti stabiliti. Sono quelli conosciuti ormai praticamente da tutti: il diossido di azoto, quindi il prodotto della combustione di impianti di riscaldamento e veicoli che dà origine alle polveri sottili, e l'ozono, che è il classico inquinante che si manifesta durante le giornate calde estive. Sono rimasti quindi essenzialmente questi ultimi tre, ozono, polveri sottili e diossido di azoto, a dover essere portati entro i limiti stabiliti dall'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico."
Dopo questa premessa, Moser afferma che sì, l'aria in Ticino è migliorata negli ultimi anni. "Dal '90 al 2015 il trend è positivo" spiega. "Siamo quindi passati da una situazione molto peggiore a inizio anni '90 a una situazione migliore. Ci sono però periodi dell'anno in cui, anche purtroppo a causa della meteo, si registrano dei superamenti di valori medi giornalieri, l'ozono in estate e le polveri sottili in inverno. Dobbiamo mettere sotto controllo questi valori e lo potremo fare solo se le emissioni saranno messe sotto controllo. Quindi vanno ridotte le emissioni per avere un beneficio sulle immissioni che misuriamo nelle stazioni di rilevamento della qualità dell'aria."
Il Mendrisiotto registra spesso valori superiori a quelli del resto del Cantone, ma Moser sottolinea che il trend è generale e che l'aria è migliorata in tutte le stazioni del Cantone, quindi anche quelle della regione più a sud, malgrado registrino tuttora valori superiori del 20-30% rispetto alle altre stazioni.
Per quanto riguarda le cause, "il traffico è ancora la principale fonte di inquinamento da monossido da azoto" spiega Moser, mentre "per le polveri sottili lo è sempre meno."
"Il 50% è derivante dalle emissioni primarie, l'altro 50% è un ricombinarsi nell'atmosfera di sostanze che all'emissione erano gassose e poi in aria si trasformano in pulviscolo, che viene quindi detectato come polvere sottile" afferma Moser. "Di questo 50% di emissioni primarie, la metà non deriva dal traffico. Anche a livello di monossido d'azoto, il traffico la fa da padrone, ma il 35-40% è derivante da processi industriali e altri processi di combustione come i riscaldamenti. Il traffico è sicuramente importante, però ricordo che ci sono soprattutto nel periodo invernale altre fonti molto importanti che portano a inquinamenti locali, accentuati poi da inversioni termiche particolarmente importanti in certi periodi dell'anno che fanno sì che l'inquinante si addensi e che lo si misuri quindi in maniera ancora più importante che in altri periodi dell'anno."
Infine Moser sottolinea che in Ticino c'è stato un aumento del traffico, ma che nel contempo i veicoli sono diventati molto più performanti. "Il miglioramento tecnologico è molto importante, anche se viene parzialmente compensato dall'aumento di veicoli in circolazione" spiega il capo dell'Ufficio dell'aria. "I valori sono quindi alla stagnazione. Ci vuole un lavoro in profondità per far sì che i veicoli possano essere ridotti e limitati nell'uso, in modo da dare un contributo per migliorare questo aspetto dal profilo delle emissioni."
Ascolta l'intervista di Radio3i a Mirko Moser nell'audio allegato.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata