Ticino
Si consolida la ricerca della medicina rigenerativa
Redazione
10 anni fa
È stata presentata oggi a Taverne la rinnovata sede dell'Istituto Svizzero di Medicina Rigenerativa (SIRM)

Si è tenuta oggi a Taverne, alla presenza di media e autorità, la conferenza stampa di presentazione della sede rinnovata dell’Istituto Svizzero di Medicina Rigenerativa (SIRM), 1’600 metri quadrati di laboratori e infrastrutture speciali a disposizione di gruppi di ricerca locali e internazionali. L’obiettivo, ambizioso, è quello di consolidare e promuovere in Ticino la ricerca nell’ambito della medicina rigenerativa, una delle frontiere più promettenti della medicina del futuro. 

Ad introdurre l’argomento della giornata è stato Claudio Massa, presidente della Foundation for Cardiological Research and Education (FCRE), la fondazione che gestisce i laboratori di Taverne dove è attivo il SIRM. Massa ha sottolineato come il SIRM sia il risultato di importanti investimenti e di un impegno forte profuso, in questi due anni, soprattutto nell’individuare e rafforzare sinergie nazionali e internazionali.

“L’autarchia non paga e non porta da nessuna parte” ha detto Massa. “Occorre mettersi in rete, collaborare e fare sistema. Se questo vale nel contesto internazionale, a maggior ragione deve valere per il nostro microcosmo, per la realtà del nostro Cantone, dove sono presenti istituti di ricerca che in termini di prestigio non hanno nulla da invidiare ai centri più blasonati della Svizzera e del panorama internazionale. Sono realtà di punta in settori-chiave della ricerca medica. Penso all’immunologia, che ha nell’IRB un protagonista sulla scena mondiale, penso all’oncologia e all’eccellenza dello IOR, penso alla neurologia e alla cardiologia, specializzazioni dove brillano le stelle del Neurocentro e del Cardiocentro. Insieme con queste realtà già consolidate, il SIRM vuole esprimere la parola e l’impegno del Ticino nel settore della medicina rigenerativa, una delle scommesse più avvincenti della medicina moderna.”

La concretezza dei numeri ha caratterizzato l’intervento del Direttore della struttura di Taverne, l’ingegnere biomedico Antonino Tramonte, che ha presentato la realtà del SIRM, illustrandone la genesi, le caratteristiche odierne, i progetti di ricerca e la visione futura. Tramonte ha elencato i 19 laboratori già attivi al SIRM, dove lavorano oggi 46 ricercatori impegnati in progetti e studi che riguardano la cardiologia, le neuroscienze, l’ingegneria farmaco-biologica. Laboratori e gruppo coordinati e indirizzati da un comitato scientifico sulla composizione quale si sta lavorando. Tramonte anticipa che saranno “nomi di spessore e di garanzia, perché intendiamo operare con il massimo rigore scientifico e senza alcun compromesso sulla qualità delle ricerche”.

Hanno infine preso la parola il Prof. Tiziano Moccetti, direttore scientifico del Cardiocentro Ticino e membro del Consiglio di fondazione della FCRE e il Prof. Angelo Vescovi, Ordinario di biologia cellulare dell’Università di Milano ma soprattutto uno dei padri della ricerca sulle cellule staminali neurali.

“Credo che nessun medico degno di questo nome possa resistere al fascino dell’ipotesi rigenerativa”, ha esordito il Professor Moccetti, avvisando tuttavia che la strada che porterà a una medicina che rigenera gli organi ammalati è ancora lunga e non è priva di incognite. Moccetti ha rivendicato il ruolo pionieristico del Cardiocentro in questo campo, ricordandone i primi gli esordi nel 2004, quando proprio nell’ospedale luganese ebbe luogo il primo trapianto di cellule staminali autologhe su un paziente colpito da infarto miocardico.

“Stiamo cercando ora – ha continuato Moccetti – di studiare quali cellule o parti di cellule possano rallentare l’invecchiamento o il deterioramento del muscolo cardiaco, e in prospettiva rigenerarlo”.

“Poiché inoltre il termine ricerca descrive attività molto diverse – ha precisato Moccetti – va chiarito che qui ci riferiamo in particolare alla cosiddetta ricerca traslazionale, che ha come obiettivo la trasformazione dei risultati ottenuti in laboratorio in applicazioni cliniche. In gergo si dice "from bench to bedside", cioè: dal banco del ricercatore al letto del paziente”.

Quello del SIRM, ha concluso il professor Moccetti, è “un progetto certamente ambizioso, nel quale abbiamo investito e investiremo molte energie, risorse, entusiasmo. Servirà certamente anche un po’ di fortuna, ma sarà soprattutto indispensabile la spinta del territorio, la vicinanza della popolazione ticinese, il sostegno di una politica che sappia agire nel presente immaginando il futuro”.

La medicina rigenerativa

La medicina rigenerativa è quella branca della medicina che mira al recupero permanente tessuti e organi danneggiati sfruttando le potenzialità rigenerative delle cellule staminali”. Si capisce dunque come la scienza riponga grandi speranze nelle ricerche che coinvolgono le cellule staminali e la medicina rigenerativa, coltivando il sogno di riuscire a dare risposte a numerose malattie, per alcune delle quali oggi non esiste una cura.

Malattie come il morbo di Parkinson, la SLA, il diabete, il morbo di Crohn e tante altre ancora, potrebbero un domani essere trattate efficacemente proprio grazie alla medicina rigenerativa. In ambito cardiologico, ed è la ragione dell’impegno decennale del Cardiocentro in questa direzione, la scommessa è soprattutto quella di riuscire a rivitalizzare la parte del muscolo cardiaco che subisce un danno a seguito di un infarto.

L’evidente importanza della posta in gioco spiega il numero impressionante di ricerche e di studi clinici (sono oltre 4900), sperimentazioni che coinvolgono i pazienti e che devono in primo luogo garantirne la assoluta sicurezza che in tutto il mondo riguardano le cellule staminali e le terapie rigenerative, così come giustifica gli enormi investimenti pubblici e privati in questo settore.Per quanto riguarda la Svizzera, l’impegno è testimoniato tra l’altro dallo stanziamento quinquennale di 10 milioni di franchi del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica al Programma nazionale di ricerca (PNR) 63 “Cellule staminali e medicina rigenerativa”.

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