Ticino
“Serve un reale pacchetto in aiuto dei media”
Immagine CdT/ Chiara Zocchetti
Immagine CdT/ Chiara Zocchetti
Redazione
3 anni fa
Il consigliere nazionale Marco Romano, che ha combattuto il pacchetto a sostegno della stampa, chiede di continuare con gli aiuti d’urgenza per i piccoli mezzi d’informazione

“Era un pacchetto mal pensato, mal costruito e mal difeso”, ha dichiarato il consigliere Marco Romano di fronte alla bocciatura del pacchetto. Il politico Ppd ha sostenuto il referendum. Il parlamentare ticinese ha comunque spiegato di voler chiedere alle Camere di devolvere degli aiuti d’urgenza ai media piccoli anche nel 2022, come è successo negli ultimi due anni.

In seguito, ha spiegato, “occorrerà mettere in piedi un reale pacchetto in favore dei media” che non presenti i difetti di quello bocciato oggi dalle urne, in particolare che non porti denaro ai grandi gruppi già finanziariamente solidi.

Un’idea condivisa
Ma Romano non è l’unico su questa lunghezza d’onda. Il pacchetto di aiuti ai media ha subito le conseguenze di una società divisa e più critica di fronte ai media dopo due anni di pandemia, secondo la consigliera agli Stati Isabelle Chassot (Centro/FR). A suo avviso, il lavoro deve essere ripreso in Parlamento il prima possibile. Una posizione condivisa anche da uno dei maggiori oppositori al progetto, l’ex consigliere nazionale Manfred Bühler (UDC/BE). Mentre la diffidenza nei confronti dei media è aumentata, questi ultimi non sono mai stati così seguiti come negli ultimi mesi, ha sottolineato la “senatrice” dell’Alleanza del Centro. La stampa è una necessità in una democrazia diretta. E questa conoscerà sempre più difficoltà, ha aggiunto l’ex direttrice dell’Ufficio federale della cultura. Per questo motivo il lavoro per un sostegno ai media deve continuare in seno alle Camere federali. Anche l’ex consigliere nazionale e presidente di Medienfreiheit (Azione libertà dei media) Manfred Bühler, auspica che i dibattiti sui media riprendano in Parlamento. “C’è un bisogno innegabile” di discutere in Parlamento, ma “in maniera più intelligente”, ha aggiunto. A suo parere, il progetto sottoposto al voto è stato sovraccaricato di elementi non applicabili, come l’aumento dell’aiuto indiretto, e il cittadino ha avuto l’impressione che il sostegno sarebbe andato solo ai grandi gruppi. Dal canton suo, il consigliere agli Stati e oppositore agli aiuti statali ai media Philippe Bauer (PLR/NE) ha già sin d’ora annunciato di voler depositare un’iniziativa parlamentare per aumentare la quota del canone alle radio e tv private locali.

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