Ticino
“Senza consenso è stupro!”
Immagine Anne Gabriel-Juergens (Amnesty.ch)
Immagine Anne Gabriel-Juergens (Amnesty.ch)
Redazione
2 anni fa
Per il Collettivo femminista “Io l’8 ogni giorno” il codice penale deve proteggere dai reati sessuali e “non colpevolizzare le vittime”

La revisione del codice penale in materia sessuale arriva al Consiglio degli Stati nell’imminente sessione estiva. Un nodo centrale, spiega il collettivo femminista “Io l’8 ogni giorno” è la definizione di stupro, “che deve basarsi sul principio del consenso”. La società civile, le organizzazioni e tutte le figure professionali coinvolte lo esigono: in un recente studio rappresentativo del gfs Bern sulla popolazione svizzera adulta, emerge che il 60% vuole definire stupro ogni rapporto sessuale senza consenso.

“Presupposto sbagliato”
Dopo le decisioni della Commissione degli Stati, l’attuale proposta di revisione si fonda sul principio che la vittima debba aver opposto un rifiuto. Si tratta, però, di una proposta che incolpa e ignora tutte quelle vittime di violenza sessuale che non hanno potuto opporre resistenza, né fisicamente né a parole. “Studi rappresentativi, figure professionali, esperte ed esperti nazionali ed internazionali insistono da anni a dimostrare che in moltissimi casi di aggressioni sessuali, il freezing, la paura, la sopraffazione, il timore di ritorsioni, la violenza psicologica e il senso di inferiorità interiorizzato, rendono impossibile opporre un rifiuto esplicito, categorico”, sottolineano. In tal senso, “la proposta della Commissione degli Stati parte quindi da un presupposto sbagliato che legittima e normalizza la violenza sessuale”. Per il Collettivo “non è ammissibile ritenere, come da proposta in discussione, che a priori ogni rapporto sessuale avvenga su una base di reciproca disponibilità e volontà” e questo perché equivale a dire che “ogni persona, e soprattutto ogni donna, viene considerata sempre e comunque a priori come oggetto sessuale di cui approfittare finché non oppone resistenza”.

Cambiare “urgentemente”
Cambiare la legge “è urgente, e l’unica scelta per riconoscere e contrastare la violenza sessuale è quella di introdurre la definizione di stupro fondata sul consenso”. Per le femministe, dunque, “è indispensabile introdurre il concetto di “consenso” (“solo sì è sì”), concetto ritenuto centrale all’interno della Convenzione di Istanbul che chiede agli stati membri (tra cui la Svizzera) di definire stupro ogni rapporto sessuale imposto senza il consenso dell’altra persona”.

La petizione
Amnesty International Svizzera, insieme a Operation Libero e con il sostegno di oltre 25 altre organizzazioni attive sul tema dei diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+, lancia una petizione per mostrare al Parlamento il sostegno popolare per l’introduzione nel codice penale sessuale del principio del consenso, “Solo sì significa sì”.

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