Università
Se il testo lo scrive l'intelligenza artificiale
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Federico Marino
2 anni fa
Ticinonews ha approfondito il tema dei sistemi di scrittura basati su AI sfruttati per scrivere testi accademici.

L'intelligenza artificiale preoccupa il mondo accademico. La nuova chat Gpt, basata proprio su questa tecnologia, permette di generare un testo semplicemente inserendo una serie di parole chiave e indicando un ordine preciso. I colleghi di Ticinonews hanno parlato col direttore della Supsi Franco Gervasoni per poter capire se verranno presi provvedimenti in merito. 

L'incognita sulle misure di controllo

Il tema verrà affrontato dal collegio docenti questo lunedì. La questione non verte sul decidere un divieto o meno, ma sulle misure di controllo: "un conto è vietare, un conto è riuscire a verificare se questi divieti in un'ottica di parità di trattamento degli studenti vengono poi rispettati". Il plagio, le mancate citazioni o la delegazione dei propri compiti a terzi non sono temi nuovi per il mondo accademico, che si avvale anche di programmi specifici per riconoscerli. 

Una situazione comunque tranquilla, al momento

Alla Supsi, per il momento, il rischio sembra essere solamente potenziale: "Escludere che qualcuno faccia il furbo agli esami sarebbe esagerato dirlo ma non è sicuramente uno degli aspetti ricorrenti o più preoccupanti. Ci sono delle possibili misure che vanno dal considerare insufficiente un esame fino all’esclusione dalla formazione. Però, per il momento, non è mai stato il caso e confido che non lo sarà neanche in futuro quello di prendere delle misure estreme".

Preoccupazione, ma anche fiducia per il futuro

Il progresso porta con sé rischi e benefici: è proprio la sofisticatezza dei sistemi basati sull'intelligenza artificiale a mettere in difficoltà gli esponenti del mondo accademico: "Si tratta anche di capire con i nostri esperti interni d’intelligenza artificiale quali misure adottare per contenere i rischi. Lo step è dato dalla qualità dei testi prodotti e dalla difficoltà un po’ maggiore di riconoscere che si tratti di un testo prodotto dall’intelligenza artificiale". Franco Gervasoni resta tuttavia ottimista: "Sempre, però, di fronte a tecnologie avanzate sono poi state trovate delle contromisure, anche in questo caso saremo in grado di trovarne di equilibrate".