
In una lunga intervista il consigliere nazionale Ignazio Cassis si confida al Blick, che l'ha visitato nella sua casa di Montagnola, dove vive dal 2002 con la moglie Paola, anche lei medico.
Il candidato PLR ticinese al Consiglio federale parla dapprima della sua infanzia, di quando "veniva preso in giro" per il suo strabismo e di quanto si fosse sentito invalido per aver perso un dito.
Poi passa a temi più seri che riguardano l'attualità politica. Sul tema migrazione, Cassis risponde prevalentemente con argomenti "di destra", sottolineando che l'ago della bilancia pende indietro verso un'identità nazionale. "I flussi migratori non potranno più andare avanti in questo modo" afferma, precisando di voler portare all'attenzione di Berna i rapporti speciali del Ticino con il confine.
In qualità di capogruppo PLR alle Camere federali, Cassis si è tuttavia battutto assieme al PS contro i contingenti fissi nell'ambito dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa. "Questo dimostra che non sono cieco dal punto di vista delle ideologie e che posso lavorare bene sia con la destra, che con la sinistra" sottolinea il 56enne.
Nonostante non abbia figli, la politica famigliare rimane un tema caro per Cassis: "L'economia deve sostenere la società nell'educazione dei figli. Abbiamo bisogno di capi che si assumono una responsabilità sociale".
Come "padri politici", Cassis cita gli ex consiglieri federali Kaspar Villiger e Pascal Couchepin, così come l'ex presidente del PLR nazionale Fulvio Pelli, dal quale ha appreso il seguente motto: "Liberale è colui che, fino alla fine ha la sensazione che il suo interlocutore potrebbe anche avere ragione".
Durante l'intervista ha preso parola anche la moglie Paola Cassis, che si dice pronta a trasferirsi Oltralpe solo nel caso non dovesse più riuscire a vedere il marito tutti i weekend. Sul fatto che la candidatura del marito potrebbe ostacolare l'elezione di una donna in Consiglio federale, risponde: "Se la donna è migliore di mio marito, allora che venga eletta".
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