
Sono stati pubblicati i risultati della terza edizione di VECOF, la Verifica del raggiungimento delle competenze fondamentali, prevista dall’accordo intercantonale HarmoS. L’indagine nazionale 2023 ha coinvolto 18'500 allievi svizzeri di quarta media, di cui 728 in Ticino, e si è concentrata sulla lingua di scolarizzazione e sulle lingue seconde. In italiano, l’85% degli studenti ticinesi ha raggiunto le competenze fondamentali nella comprensione scritta (sopra la media svizzera dell’82%), mentre il 77% le ha raggiunte in ortografia. In francese i risultati sono stati superiori alla media nazionale sia nella comprensione orale (77%) che in quella scritta (65%). Più basse invece le percentuali per il tedesco, con il 51% nella comprensione orale e il 45% in quella scritta (la media degli altri Cantoni è del 58% rispettivamente 52%). Dati che tengono tuttavia conto anche dell’avvio posticipato dell’insegnamento della lingua di Goethe in Ticino.
Differenze di genere e socioeconomiche
I dati, presentati questa mattina a Berna e nel pomeriggio a Bellinzona in un incontro del DECS con la Consigliera di Stato e direttrice del dipartimento Marina Carobbio Guscetti, mostrano inoltre alcune differenze di genere e legate al contesto socioeconomico: le ragazze ottengono risultati migliori dei compagni (l'84% delle ragazze ha competenze in ortografia italiana contro l'70% dei ragazzi), così come gli studenti provenienti da famiglie con maggiori risorse. “Dai dati risultano differenze in questo senso, ed è un tema che va preso sul serio”, ci conferma Carobbio. “La scuola ticinese è già molto inclusiva, ma mostra anche la necessità di continuare a investire nella scuola per dare a tutti pari opportunità e una situazione equa. L’educazione e la padronanza linguistica sono fondamentali per il futuro”.
Rafforzare le competenze linguistiche
"I risultati delle prove Vecof 2023 in italiano confermano i buoni risultati già osservati attraverso l'indagine PISA", ha sottolineato la direttrice del DECS. "Constatiamo pure che un po' meno di un quinto degli studenti incontra difficoltà nella comprensione scritta, e un quarto nell’ortografia. Questa situazione non solo rappresenta un problema per le allieve e gli allievi toccati, ma per l’intera società. La capacità di comprendere e utilizzare il linguaggio, sia nella lingua di scolarizzazione che nelle lingue seconde, è essenziale per la partecipazione attiva alla vita sociale, culturale ed economica". È per questo che ha sottolineato l'importanza di moltiplicare gli sforzi nell'alfabetizzazione e nel potenziamento delle competenze di lettura e di scrittura. "È un investimento nel futuro della nostra società".
Lingua francese e tedesca
Per quanto riguarda la seconda lingua, quella francese, i ticinesi spiccano a livello nazionale. “È un dato molto positivo, che a sua volta mostra che si ottengono buoni risultati con il sistema educativo ticinese, non solo con l’italiano. Ma non dobbiamo abbassare la guardia, continuando a investire nelle politiche educative. Un grande ringraziamento va ovviamente ai docenti e alle docenti”. Una lingua che spicca, il francese, ma che viene anche abbandonata proprio nell’anno in cui è stato chiesto di fare questo test. “Questo è un altro dato, che mostra che una volta che questa seconda lingua diventa facoltativa, alle scuole medie, molti studenti decidono di abbandonarla. Anche se poi magari vanno a studiare in Svizzera romanda. In Ticino si è sempre puntato sulle lingue nazionali, a cui si è aggiunto l’inglese: per me è infatti importante che i giovani e le giovani ticinesi continuino ad avere una buona padronanza di esse”. Tallone d’Achille per il nostro cantone è invece il tedesco. “Si tratta della terza lingua, in quanto da noi viene insegnata dopo il francese. I risultati sono comunque soddisfacenti e dall’anno scolastico 2026/27 avremo l’anticipo del tedesco in prima media, quindi staremo molto attenti a far sì che i programmi siano adeguati nel rafforzare le competenze degli allievi e delle allieve ticinesi. Dovremo inoltre pensare a nuovi approcci per rafforzare gli scambi linguistici a livello sia di scuole medie sia a livello post obbligatorio, anche nella formazione professionale”.
Promuovere la lettura
Proprio per affrontare queste sfide, il DECS ha presentato oggi un progetto di promozione della lettura rivolto a diversi settori scolastici. Frutto di un gruppo di lavoro partito dai risultati PISA 2022, il progetto prevede un documento e un sito web, che hanno l’obiettivo di fornire ai docenti strumenti utili per stimolare il piacere della lettura. A disposizione anche una bibliografia tematica e una panoramica di esempi di attività per promuovere la lettura. “Queste spaziano dall’accoglienza di uno scrittore in classe alla promozione di libri tramite inviti, ma anche libri da banco da poter consultare nei momenti vuoti della giornata”, ci ha spiegato Nicodemo Cannavò, esperto di italiano per la scuola dell’obbligo. “Ma anche una lettura di un testo ad alta voce a inizio lezione. Ci sono davvero tante proposte, fra le quali anche collaborazioni con biblioteche. Tutto questo per diffondere quello che già c’è sul territorio”. È stata inoltre avviata una collaborazione con RSI EDU per produrre una serie di video sul tema della lettura che hanno come destinatari gli allievi della scuola dell’obbligo.