Ticino
Scuola di polizia di due anni, “Bilancio positivo”
Thomas Schürch
2 anni fa
Andrea Pronzini, capo settore Centro Formazione Polizia, giudica favorevolmente l’introduzione di un secondo anno nel corso per i futuri agenti

Il bando di concorso per l’assunzione di nuovi aspiranti gendarmi di polizia è aperto. La scuola inizierà il 1° marzo del prossimo anno ma, già dal 2020, prevede un corso di due anni e non più di uno. Una scelta, quella di prolungare il percorso formativo dei futuri agenti, che nasce dall’esigenza di ampliare le competenze e che avrebbe già portato diversi benefici. “Il bilancio è decisamente positivo” racconta ai microfoni di Ticinonews Andrea Pronzini, capo settore Centro Formazione Polizia. “Non dobbiamo dimenticare che da un lato c’era la novità del sitema biennale e dall’altra c’è stata la situazione pandemica, che ha richiesto una serie di adeguamenti in corso d’opera”. Ciononostante, c’è soddisfazione, perché “il Ticino è il primo cantone a terminare questo ciclo formativo di due anni e da tutte le parti c’è stata una grande flessibilità verso i nuovi strumenti che è stato necessario implementare”.

Un percorso “entusiasmante”
Affrontare la formazione per diventare agente di polizia permette di confrontarsi con materie molto variegate e di acquisire competenze pratiche, come ad esempio il comportamento tattico, oppure il tiro di polizia. “Penso che l’entusiasmo che si può acquisire seguendo questa formazione così interessante e variegata sia forse lo stimolo maggiore per affrontare il percorso”, prosegue Pronzini.

I requisiti
Per accedere alla formazione è necessario possedere la cittadinanza svizzera, avere tra i 21 e i 35 anni ed essere patentati. Oltre a questo verranno valutati altri aspetti per i quali è possibile prepararsi preventivamente. “Soprattutto per i test fisici, l’agilità e la tenuta nella corsa su una distanza di tre chilometri possono essere facilmente allenate dalle persone. C’è poi la materia di conoscenza del territorio e delle istituzioni”. Gli aspiranti agenti sono pure sottoposti a una prova di... italiano. Per affrontarla al meglio, Andrea Pronzini suggerisce di fare un po’ di pratica: “La lettura di un buon libro e provare in modo individuale a redigere dei testi argomentativi che vadano oltre alla semplice e-mail possono aiutare a prepararsi per la selezione”.

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