Ticino
Scarpinato: "Inseguiti i milioni in giro per il mondo"
Redazione
17 anni fa
Il procuratore aggiunto di Palermo Roberto Scarpinato commenta l'arresto di Nicola Bravetti, co-direttore della Banca Arner di Lugano, in manette per il riciclaggio di 13 milioni di "Cosa Nostra"

"Cosa Nostra" fa affari a Lugano. E agli arresti domiciliari, nell'ambito di un'inchiesta della Dia sul riciclaggio di denaro sporco proveniente da attivita' illecite, riconducibili a "Cosa Nostra", sono finiti gli imprenditori Francesco Zummo, 75 anni, ed il figlio Ignazio Zummo, 49 anni, entrambi di Palermo, ed il co-direttore della Arner Bank Nicola Bravetti (fonte foto Ticino Management, ndr.), 54 anni di Sorengo. Decine le perquisizioni eseguite: tra queste una anche alla sede milanese dell'Istituto di credito ticinese. La polizia ha sequestrato 13 milioni di euro in contanti, depositati su un fondo aperto presso una banca di Nassau alle Bahamas, un'imbarcazione cabinata di circa 13 metri e una BMW 3.30, entrambe riconducibili ad Ignazio Zummo. Inoltre sono state notificate 5 informazioni di garanzia ai soggetti risultati intestatari fittizi di tali beni. La magistratura ticinese, su richiesta rogatoriale, ha invece eseguito delle perquisizioni presso la sede centrale di Lugano della Arner, al fine di rinvenire documentazione bancaria relativa alle transazioni effettuate dagli arrestati. Le indagini, sono state coordinate dal procuratore aggiunto, presso la Dda di Palermo, Roberto Scarpinato, e dai sostituti Antonio Ingroia, Domenico Gozzo e Fernando Asaro, che hanno curato le richieste di rogatoria all'Autorita' giudiziaria svizzera e bahamense. E' stato al termine di una complessa attivita' di indagine, nei confronti dei due imprenditori palermitani - scrive Vittorio Rotolo della redazione giornalistica TRM Palermo - che la Dia ha accertato la sussistenza di stabili collegamenti e contatti, proseguiti nel tempo, fra i due e Bravetti, che è anche membro di un'associazione interbancaria elvetica per la lotta al riciclaggio. I contatti erano finalizzati alla costituzione di un fondo per il riciclaggio di denaro sporco in paradisi fiscali esteri ed in particolare, come e' stato scoperto, in una banca delle Bahamas. Entrambi gli imprenditori palermitani erano stati gia' arrestati, Ignazio nel 1998 ed il padre Francesco nel 2001, condannati in primo grado per concorso in associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato e sottoposti alla misura di prevenzione patrimoniale con il sequestro di beni per un valore di svariati milioni di euro. Ed e' stato nel corso delle indagini che la Dia ha scoperto l'esistenza di un canale di trasferimento fraudolento di valori e l'intestazione fittizia di beni per il collocamento all'estero di ingenti disponibilita' finanziarie riferibili a Zummo ed alla mafia. Gli investigatori hanno acquisito elementi relativi al tenore di vita dell'intero nucleo familiare ed individuato anche un reticolo di prestanome e persone di fiducia a disposizione, che di fatto hanno supportato l'originaria ipotesi investigativa, ovvero la disponibilita' all'estero - da parte di Zummo - di ingenti somme di denaro di provenienza illecita e sfuggite, almeno sino a questo momento, all'intervento repressivo dell'autorita' giudiziaria.Zummo telefonava da telefoni pubblici E' stata accertata l'esistenza di un notevole importo di denaro, pari a quasi 13 milioni di euro, in un conto estero - identificato con il nome di un personaggio di Disney -, ed in particolare presso la filiale della Arner Bank a Nassau (Bahamas). Gli investigatori hanno scoperto che Francesco Zummo, usava molte precauzioni per non farsi scoprire e faceva ricorso a posti telefonici pubblici del comune di Palermo per contattare Bravetti, utilizzando anche un nome diverso.Il nome del conto a Nassau: Pluto FundL'attivazione, poi, da parte della Procura dell'U.I.F. Italiana (Unita' di Informazione Finanziaria), grazie alla cooperazione dei collaterali organi esteri F.I.U. (Financial Intelligence Units), ha consentito l'esatta individuazione del fondo estero con un saldo attivo pari a circa 13 milioni di euro: denominato "Pluto Fund". S

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