
È stato scarcerato oggi pomeriggio il buttafuori comasco di 26 anni arrestato ieri mattina per il drammatico episodio del Qube di Lugano. Attorno alle tre e mezza di domenica mattina il giovane ha sferrato un tremendo pugno al volto a un 25enne confederato. La vittima è finita all’ospedale in fin di vita, e solo ieri pomeriggio i medici hanno sciolto la prognosi dichiarandola fuori pericolo.Il buttafuori, difeso dall’avvocato Alberto Pasciuti, sostiene di aver agito come privato cittadino e non come guardia di sicurezza del locale. La versione è: sabato sera ero al Qube per vedere la discoteca per la quale avrei dovuto iniziare a lavorare. Certo che dopo questo, chiamiamolo incidente, la prospettiva di lavoro sfumerà. Anche perché il giovane comasco rimane indagato per lesioni gravi e omissione di soccorso. Intanto la polizia ha diramato un comunicato di ricerca di testimoni. La dinamica dei fatti è dunque ancora da chiarire nei dettagli.Di certo si sa che la vittima era stata allontanata dal locale in seguito a intemperanze e che ha cercato di rientrare. Poi, le discussioni sono proseguite fuori fino al momento del pugno. Il buttafuori non ha precedenti penali, ma andrà chiarito in che ruolo ha agito quella sera. Sarebbe stato alle dipendenze – o in procinto di esserlo - di una società a garanzia limitata, la Total Security, che ha sede presso una seconda società, la Morgan Global Consulting, che a sua volta ha sede presso l’avvocato Pasciuti. Insomma, niente uffici e niente personale. Solo una sede giuridica, il che solleva dubbi sui controlli a cui soggiacciono le società di vigilanza.emmebi
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