Ticino
Sanzioni e neutralità, cosa deve fare la Svizzera?
Redazione
3 anni fa
L’Unione europea è a un passo dal via libera per un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia. Sulla questione si sono confrontati Lorenzo Quadri (Lega) e Alex Farinelli (Plr)

Carbone, banche, navi e tir. Sono i protagonisti del quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia con cui Ursula Von der Leyen intende rispondere al massacro compiuto nelle strage di Bucha. L’accordo tra i 27 c’è ma per un via libera ufficiale è questione di ore.

Sanzioni che toccano l’energia
Il primo punto riguarda il progressivo abbandono dell’importazione di carbone. Un commercio che porta nelle casse del Cremlino, ogni anno, qualcosa come 4 miliardi. A Bruxelles si sta lavorando anche a sanzioni aggiuntive che colpiscano il petrolio. Nulla da fare invece per quanto riguarda il gas. A venire colpite sono anche quattro nuove banche con le quali viene stabilito il divieto di transazione. Da sole rappresentano il 23% della quota di mercato nel settore bancario russo. I 27 inoltre intendono negare l’accesso ai porti europei delle navi russe, con alcune eccezioni come per il trasporto di aiuti umanitari, cibo o energia. Anche le strade saranno chiuse per tir russi e bielorussi e ci sarà uno stop all’importazione di prodotti ittici legno, cemento e liquori. Una mossa che farà perdere a Mosca 5 miliardi e mezzo di euro. Inoltre, alle imprese russe sarà inoltre vietato partecipare agli appalti pubblici nei paesi dell’Unione e i soldi europei non potranno più essere usati per finanziare gli enti russi. Per quanto riguarda le esportazioni il piano è quello di fermare i cosiddetti prodotti high-tech, includendo semiconduttori avanzati e computer quantistici, un export che vale dieci miliardi. “Assumere una posizione chiara non è cruciale solo per l’Europa ma per tutto il mondo.” Ha detto la presidente della commissione europea. Sarà da capire se anche questa volta la Svizzera seguirà, se quel “neutralità non significa indifferenza”, pronunciato da Cassis qualche settimana fa rimane valido. Finora gli svizzeri sembra diano ragione al presidente della Confederazione: secondo un sondaggio di tamedia infatti il 75% degli interpellati ha detto che sìi, il Consiglio Federale ha fatto bene ad aderire alle sanzioni contro la Russia.

Farinelli e Quadri a confronto
A discutere della questione Alex Farinelli, consigliere nazionale PLR e Lorenzo Quadri, consigliere nazionale Lega. “Tendenzialmente sono favorevole a tutto ciò che può aiutare che questo massacro vada a terminare il prima possibile”, ha sottolineato Farinelli. “La Svizzera ha già fatto tante cose, di fatto riprendiamo in maniera automatica le sanzioni dell’Unione europea. Ritengo che la Svizzera avrebbe dovuto ritagliarsi una parte come mediatrice dei conflitti, non è andando a urlare in gruppo che la Svizzera agevola la fine della guerra”, ha spiegato invece Lorenzo Quadri.

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