Ticino
"Salari da dumping dal signor Bettazza"
Redazione
11 anni fa
Unia accusa l'azienda del presidente dell'AIGT e si appella al consigliere di Stato Zali

C'è un nuovo aggiornamento nella black list di Unia, denunciamoli.ch.

Il caso portato oggi alla luce del sindacato riguarda un'azienda operante nel settore del granito. E non un'azienda qualsiasi, bensì quella del presidente dell'Associazione industrie dei graniti marmi e pietre naturali del Ticino (AIGT), Mauro Bettazza.

Nel settore del granito, come noto, è stato rescisso nel 2011 il Contratto collettivo di lavoro, perché gli imprenditori non erano disposti allora ad accordare un aumento di 50 franchi mensili ai lavoratori.

Da allora, secondo Unia, la situazione salariale dei lavoratori del granito sarebbe precipitata, a causa appunto di questo vuoto contrattuale.

Il sindacato denuncia oggi il caso della Bettazza Graniti SA, con sede a Cevio, il cui titolare è Mauro Bettazza, presidente dell'AIGT dal lontano 1999.

Unia scrive che Bettazza ha assunto a fine giugno 2013 un "operatore della pietra", impiegato nel settore della lavorazione dello gneiss. "Naturalmente l'operaio è assunto con la categoria salariale C, ossia come "manovale", la categoria più bassa dal punto di vista salariale" precisa il sindacato.

"Il Bettazza, però, non si limita a questo, va ben oltre" scrive Unia. "L’operaio si vede costretto ad accettare un salario lordo di 20 franchi l’ora, ossia un salario inferiore di 5,25 franchi l’ora rispetto al salario minimo del CCL del granito 2011 e di 5,45 franchi rispetto al minimo del CNM attualmente in vigore! Se calcoliamo il salario orario lordo sulla base del costante di 176 ore mensili, l’operaio ha ricevuto 3’520 franchi mentre avrebbe dovuto ricevere, secondo il CCL Granito 2011, ben 4’444 franchi lordi. Una differenza di 924 franchi mensili, pari al 21% in meno!"

"Per l’operaio" prosegue Unia, "la perdita non riguarda solo il salario diretto, ma incide pesantemente anche a livello del salario assicurato all’AVS, alla LPP e, se fosse residente, all’assicurazione disoccupazione. Di riflesso, il presidentissimo dell’AIGT ci guadagna anche a livello dei contributi sociali."

Unia spiega che l’operaio in questione è stato nel frattempo licenziato, ma che ci sarebbero altri casi di dumping presso la ditta Bettazza Graniti SA.

Il sindacato pone quindi una serie di domande, dapprima all'AIGT, poi al direttore del Dipartimento del Territorio, Claudio Zali.

"Come giudica l’Associazione industrie dei graniti marmi e pietre naturali del Ticino (AIGT) la politica aziendale del suo presidente? Più in generale, cosa ci può dire l’AIGT rispetto alle diverse e ripetute affermazioni pubbliche di rispettare integralmente il CCL Granito 2011? L’AIGT pensa di prendere posizioni e provvedimenti nei confronti del suo presidente, Mauro Bettezza? Infatti, quale presidente e, quindi, responsabile dei vari comunicati stampa emessi dell’associazione, ha spudoratamente mentito. Tutto normale e tutto accettabile? I colleghi padroni di Mauro Bettazza, nelle vesti di amministratore unico della Bettazza Graniti SA, come giudicano la politica di dumping salariale esercitata da quest’ultimo e, quindi, il fatto di aver avviato una pericolosa corsa alla concorrenza sleale? Infine, l’AIGT non ha nulla da dire agli scalpellini e alla popolazione ticinese? Qualche parola di rassicurazione, magari sulla necessità, ormai incontrovertibile, di rintrodurre il CCL Granito 2011 o di applicare il CNM dell’edilizia con i relativi controlli aziendali?"

All’onorevole Claudio Zali Unia chiede invece "di prendere immediatamente provvedimenti circa l’improvvida decisione – maturata sulla base di quali elementi? – di riammettere le ditte ticinesi di cave associate all’AIGT, e che non rispettano volutamente il contratto valido nel settore (CNM), fra i soggetti che possono partecipare al bando pubblico (dello scorso 7 novembre) per la manutenzione delle strade cantonali per il quadriennio 2015-2018."

"Alla luce dei fatti, il Dipartimento del territorio non considera la sua decisione come una pericolosa breccia aperta nei confronti del dumping salariale e una scelta in palese contraddizioni con gli indirizzi politici e il rispetto delle leggi cantonali?" conclude Unia. "Il Dipartimento del territorio è favorevole o contrario alla lotta contro il dumping salariale?"

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