
Oggi Google ha celebrato i nani da giardino, tradizione nata nel diciannovesimo secolo in Germania diffusasi poi in tutta Europa. Ma se da una parte ci sono famiglie che hanno voluto abbellire i loro giardini con queste piccole sculture in legno o in porcellana, dall'altra c'è anche chi ha deciso che "segregare" i nani in giardino non sia giusto e quindi è disposto ad infrangere la legge pur di "liberarli" e riportarli nel bosco.
E' nato così il "Fronte Internazionale di Liberazione dei Nani da Giardino". Un movimento nato in Francia, anche se c'è chi sostiene che in realtà sia nato in Svizzera, a Friborgo, e che, tra goliardia e rischio di prendersi qualche multa, coinvolge migliaia di persone. Anche in Ticino, dove esistono alcune "sedi". Abbiamo parlato con un giovane ticinese, che per ovvi motivi ha voluto tenere l'anonimato, che da anni fa parte del movimento.
Da quanti anni fai parte del Fronte di Liberazione dei Nani da Giardino?Mi sono iscritto ufficialmente nel 2001, anche se in realtà era da un po' che liberavo nani da giardino. Erano i primi tempi di Internet, mi ero imbattutto in questo gruppo, che ai tempi era solo in francese, che mi aveva incuriosito e così piano piano ho preso la cosa sempre più sul serio.
Ma perché hai preso così a cuore questa causa?Perché nessuno si preoccupa delle condizioni dei nani e nei giardini, che non sono il loro habitat, soffrono. Così noi li andiamo a prendere e li portiamo nel bosco.
Quindi l'unico vostro obiettivo è portarli via dai giardini.No, una volta che sono nel bosco ci dobbiamo preoccupare che siano in luoghi sicuri e che siano adeguatamente coperti dalle intemperie.
Ti ricordi la tua prima liberazione?Certamente! Ero nei pressi di Magliaso. C'era questo nano lì da solo proprio vicino alla ringhiera. Io passavo spesso da lì e una notte l'ho preso e l'ho messo nello zaino. Dopo un paio di giorni sono andato ad Arosio e l'ho liberato. Ai tempi non c'erano gli smartphone, così ho fatto una foto con una macchina fotografica usa e getta. Ancora oggi conservo la foto...
La liberazione di cui vai più orgoglioso? C'era un tipo a Lugano che aveva tutti e sette i nani con Biancaneve. Il problema è che erano proprio in mezzo al giardino ed era in una zona dove passavano sempre diverse macchine. Con un mio amico ci siamo organizzati, mettendoci abiti militari, abbiamo scavalcato e li abbiamo presi tutti, lasciando solo Biancaneve. Una volta che ricordo molto volentieri è stato quando ne ho liberato uno a Madrid, in una delle mie prime vacanze da solo, e poi l'ho consegnato a una mia amica che avevo conosciuto in quei giorni. Lei poi mi aveva mandato una foto per "certificare" la liberazione nel bosco... che ricordi!
Hai mai rischiato di farti beccare?Solo una volta. Sono entrato in un giardino a rubare un nano dalle parti di Pura, ma ho scoperto che i vicini avevano un cane, che quando mi ha visto ha abbaiato come un disperato. Fortunatamente sono scappato prima che qualcuno mi vedesse, ma ho rischiato grosso.
Non ti sei mai reso conto che, al di là della goliardia, stavi però commettendo una serie di reati?In realtà ridevo talmente tanto con i miei amici che mi sentivo quasi "legittimato" da fare queste azioni, che vedevo come non più di semplici bravate. Però in effetti mi sono reso conto che entrando nei giardini e nelle proprietà private stavo andando un po' troppo oltre.
Adesso liberi ancora i nani da giardino?Ho quasi quarant'anni e sono sposato. Diciamo che sarebbe difficile giustificare a mia moglie il fatto che sono stato arrestato per aver provato a rubare un nano da giardino... Però se ne dovessi trovare uno abbastanza facile da prendere non escludo a priori che possa provare a liberarlo... Il lupo, anzi il nano, perde il pelo ma non il vizio!
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