
Sono una trentina le segnalazioni di mobbing e molestie sessuali giunte al Sindacato svizzero dei massmedia da parte di dipendenti Rsi. Il sindacato ha iniziato a raccoglierle su una pagina internet dopo due clamorosi casi verificatisi alla Rts, uno dei quali ha coinvolto il celebre presentatore Darius Rochebin. Nella pagina si legge che, per il sindacato “i due casi in questione non sono purtroppo che la punta di un iceberg che non tocca solo la RTS, ma che si estende in modo invadente anche alla RSI. I casi di bossing, mobbing e molestie sessuali, sono purtroppo troppo spesso stati banalizzati, oscurati, cancellati e che, altrettanto di frequente, si sono ritorti disgraziatamente contro le vittime, soprattutto quando la denuncia ha coinvolto dei quadri aziendali”.
Le richieste del sindacato
Va specificato che la pagina non raccoglie solo testimonianze dirette ma anche fatti testimoniati e risportati da altre persone. Renato Minoli, giornalista e sindacalista del Sindacato svizzero dei massmedia (Ssm) a livello nazionale, interpellato dal Caffé, non è la prima volta che emergono denunce di questo tipo: “In passato ce n’erano già state”, ha spiegato, “ma di solito le vittime sono molto restie a parlarne. E questo perché dopo la denuncia, non viene allontanato l’autore ma sono loro a subire conseguenze”. Tra le richieste presentate dal sindacato nella pagina la messa in atto di misure appropriate a migliorate le procedure in caso di mobbing e di molestie sessuali e la tutela delle vittime, come intrapreso dai vertici RTS, in particolare tramite il coinvolgimento del sindacato nella stesura dei regolamenti in merito, la creazione di una commissione paritetica Rsi-Ssm e la creazione di un organismo esterno per valutare le denunce ricevute.
RSI: “No comment”
La vicenda è stata segnalata oggi anche dal Caffé, che interpellato in merito diverse personalità di riferimento della radiotelevisione, che però si sono trincerate dietro al “no comment”. “Non rilascio dichiarazioni”, ha detto infatti il direttore dell’azienda, Maurizio Canetta. Sulla stessa linea la vice, Milena Folletti (“Qualsiasi mio commento è superfluo”) e Reto Ceschi, responsabile dell’informazione, che ha dichiarato: “La posizione ufficiale della Rsi sulla vicenda è quella del direttore”. Luigi Pedrazzini, presidente della Corsi, ha invece risposto seccamente: “Non sono autorizzato a rilasciare dichiarazioni”.
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