Ticino
RSI: "I tagli colpiscono anche i precari"
RSI: "I tagli colpiscono anche i precari"
RSI: "I tagli colpiscono anche i precari"
Redazione
9 anni fa
Un'inchiesta del quindicinale Area porta alla luce realtà sommerse legate ai licenziamenti nell'emittente pubblica

Altro che spiragli, sopra la RSI continuano ad addensarsi nubi minacciose. Un'inchiesta pubblicata oggi dal quindicinale di critica sociale e del lavoro Area, fa emergere realtà sommerse, legate ai licenziamenti che stanno andando in scena nell'emittente pubblica."Sotto ai dipendenti cui è stato rescisso il contratto di lavoro, c’è un sottobosco di personale qualificato che, legato alla Rsi, lavora di fatto su chiamata. Un centinaio di professionisti che vive in condizioni di forte precariato. Sono gli esterni, di cui molti presenze fisse a Comano, suddivisi in due categorie: il personale a prestito e i service. Con buste paga già risicate ai limiti della sussistenza, per i primi il 2016 è partito con il botto: meno il 3,5% della remunerazione. Per i secondi anche peggio: una dozzina, fra cameramen e fonici, sono stati licenziati in maniera cautelativa dalle ditte che fanno da intermediarie fra loro e la Rsi, trattenendo sui loro compensi una media che varia dall’8 al 12%" scrive il quindicinale.

"Con l’inizio del 2016 la Rsi ha imposto nuovi sacrifici dell’ordine del 3,5% a una categoria già particolarmente vulnerabile dal punto di vista dei diritti contrattuali e della paga, quella del personale a prestito. Non meglio è andata ai lavoratori su chiamata, quelli del settore service: siccome la Rsi a fine dicembre ha comunicato alle agenzie di audiovisivo di voler procedere a un taglio del 15% del cachet a loro riservato, alcune di esse hanno licenziato in maniera cautelativa i cameraman e i fonici che lavorano da anni su chiamata. E quindi con lo statuto di precari. «Tutte le ditte che offrono “prestazioni di servizio” alla Rsi sono state convocate da un gruppo di lavoro interno per aprire delle trattative relative a pacchetti, prezzi, ecc. Ovviamente l’intento della Rsi è quello di ottenere una forte riduzione delle tariffe, cosa improponibile a nostro avviso, visto che questa riduzione è già stata concessa pochi anni fa. A oggi non sappiamo come e se le cose cambieranno, ma a titolo precauzionale siamo costretti a rescindere cautelativamente il rapporto di lavoro dal 31 dicembre 2015. La pianificazione di gennaio rimane invariata in quanto termine di disdetta. Consigliamo vivamente a tutti i dipendenti di annunciarsi a una cassa disoccupazione» comunica un’agenzia a ridosso di Natale ai suoi collaboratori. Professionisti che, senza un contratto di lavoro in mano, non hanno neppure la garanzia di vedersi riconosciuta la disoccupazione per la fluttuazione del 20%" continua Area.

“Rsi, parte del tuo mondo”, è questo lo slogan che la nostra televisione ha adottato. Parte del tuo mondo, ma non per i reietti di Comano, quegli esterni che sono lì a lavorare per l’azienda e poi in Intranet guardano le foto della cena di Natale cui non sono stati invitati perché loro sono “personale a prestito”. Dire che sono precari è poco: sono in costante stato d’allerta con la paura di non vedersi confermare l’incarico e con la difficoltà di poter conciliare un secondo impiego per far fronte alle mancate entrate" afferma il quindicinale.

"Maurizio Canetta, nel 2014 – dopo la pubblicazione dell’inchiesta dell’Associazione dei giornalisti e dei sindacati dei media – si era impegnato pubblicamente a cambiare le cose. Per dovere di cronaca alcune regole sono state introdotte (ora nessun regista può più richiedere un cameraman senza un preavviso minimo di 15 giorni) e qualche situazione personale è migliorata. Ma la sostanza non è cambiata e anzi la crisi data dalla necessità di risparmiare sta aggravando la situazione" conclude Area.

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