La storia
Roberto Caruso non farà ricorso: “Ci vuole tempo e io ho 62 anni”
Redazione
3 giorni fa
Intervistato nella trasmissione “Solo” di Teleticino, Roberto Caruso ha ripercorso la storia del suo licenziamento dal CPT di Mendrisio e racconta quello che fa oggi.

 “Non andrò al Tribunale federale, anche perché il Tribunale federale non fa una revisione della sentenza, ma entra solo negli aspetti formali. Oltretutto andare al Tribunale federale, oltre ai soldi, ci vuole tempo. Io ho 62 anni, vedrò di far valere i miei diritti in altri modi”. Roberto Caruso non farà ricorso contro la decisione del Tram che ha confermato il suo licenziamento quale docente del Centro professionale tecnico di Mendrisio, avvenuto lo scorso anno. Caruso lo ha raccontato, intervistato da Filippo Suessli, nel programma “Solo” di Teleticino.

La sospensione

Roberto Caruso ha anche ripercorso la storia del suo licenziamento, iniziata a fine dell’anno scolastico 2023/24. “Avrei dovuto insegnare fino a mezzogiorno, l’ho fatto. Era il 5 giugno, poco prima della pausa del mattino arriva il direttore e mi dice ‘Sei sollevato da ogni onere e ogni impegno, puoi andare a casa’. Io mi sono rifiutato, finisco la lezione e poi vado a casa. È stata una doccia fredda, perché non c’è stato nessun avvertimento, nessun colloquio, nessuna telefonata”, ha ricordato. In attesa che il Consiglio di Stato risponda ai numerosi atti parlamentari legati a questo licenziamento, nota è la versione di Caruso, secondo cui la sua colpa è stata sostenere gli studenti di fronte ai soprusi di un altro docente, membro di direzione.

“Non ho fatto altro”

Alla domanda: “sicuro che sia solo quella la motivazione del suo allontanamento?”, Caruso risponde senza dubbi. “Sicuro! Io non ho fatto nulla. Certo ho un linguaggio molto diretto e molto franco, ma non insulto - non sia mai -, ho difeso i ragazzi”, ha risposto. E ora, per il secondo anno a settembre Roberto Caruso non è tornato a scuola, ma due o tre sere a settimana tiene lezioni di ripetizione alla Filanda di Mendrisio.

La disoccupazione

Ma cosa fa adesso Roberto Caruso? “Sono in disoccupazione”. Una disoccupazione consistente, racconta. “I docenti quando sono al massimo della carriera prendono un bello stipendio, io viaggiavo sopra i 130mila franchi all’anno, fate conto il 70%. Di  fronte a casa mia lavorano degli operai, fanno una gran fatica. Io sono in disoccupazione e piglio il doppio di loro. Mi dà fastidio, è terribile”, ha concluso.