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A Brusino Arsizio, attorno alla ristrutturata Villa Patria da poco trasformata in un bed and breakfast che ospiterà i primi clienti per Pasqua, ci sono le ultime due spiaggette libere che il Municipio, alcuni anni fa, è riuscito a recuperare da un privato. Ma per il resto, questo comune sul lago di Lugano rispecchia bene i dati della rivista di architettura Hochparterre, secondo cui ben il 48% delle rive del Ceresio sono in mani private. Un’analisi da cui emerge che il Lago di Lugano è il più privatizzato della Svizzera. Solo il 34,7% delle sue rive sono infatti accessibili. Come mai il Ceresio si attesta così in alto nella classifica? Secondo Daniele Polli, segretario cantonale dell’associazione rive pubbliche, ciò è dovuto a pratiche di tempi passati. “Le rive dei laghi sono state usate come spazio di speculazione, erano molto ambite. I comuni hanno visto una buona possibilità di avere degli introiti e ciò ha portato alla situazione in cui le rive sono andate sempre di più in mano a privati”. Oggi, tuttavia, per i comuni non è più così attrattivo avere tante spiagge private. Ce lo conferma la sindaca di Brusino Arsizio Elena Polli. "Più spiagge libere vuol dire più lavoro per i nostri operai. Però è peccato avere tutti questi posti privati. La maggior parte sono case secondarie e per il comune è quasi penalizzante. La realtà purtroppo è questa".
Qualcosa si muove a livello federale
L’associazione svizzera Rives Publiques sta nel frattempo preparando un’iniziativa popolare a livello federale. Nel corso dell’anno dovrebbe essere pronto il testo che richiederà la raccolta delle firme necessarie. "Si dovrebbe arrivare ad avere una legislazione chiara a livello svizzero, evitando che i Cantoni facciano ciò che vogliono”, sottolinea ancora Polli. “Come esempio cito sempre il Canton Neuchâtel. Già nel 2016 il Parlamento ha avallato un progetto per la pedonalizzazione di tutte le rive del lago”. Anche il canton Zurigo, questa domenica, si recherà alle urne per una proposta simile, quella di creare un sentiero pedonale che colleghi le zone già oggi fruibili dalla popolazione.