
Il semaforo pedonale in Riva Vela, installato nel 2016 come misura provvisoria ma rimasto attivo per ben due legislature, è stato rimosso lo scorso ottobre. Da allora, secondo molti cittadini e rappresentanti politici, la viabilità in centro a Lugano sarebbe nettamente peggiorata. In particolare, stando a quanto anticipato dal Corriere del Ticino, il gruppo Avanti con Ticino&Lavoro ha presentato un’interrogazione per denunciare i "gravi disagi" alla circolazione urbana: colonne sempre più frequenti, trasporto pubblico rallentato e congestioni che si estendono fino al Palazzo dei Congressi. La situazione si aggrava inevitabilmente nei periodi di forte afflusso turistico, come l’estate. L’assenza del semaforo, sostituito solo da un attraversamento pedonale non regolato, causa - secondo il partito - continui rallentamenti in un nodo già sotto pressione. Vie centrali come corso Elvezia, viale Cattaneo, via Balestra e corso Pestalozzi sono spesso paralizzate, tanto che in certi orari risulta più fluido deviare su via San Gottardo per raggiungere l’autostrada o Paradiso.
Cosa dice il Municipio
Dal canto suo, la municipale Karin Valenzano Rossi, capodicastero Sicurezza e Spazi urbani, ha detto al foglio di Muzzano di difendere la rimozione del semaforo, sottolineando la presenza di passaggi pedonali alternativi nelle immediate vicinanze e la necessità di migliorare il sottopasso esistente. Ma ammette anche che l’intero piano viario di Lugano non è più adeguato: il traffico parassitario, i cantieri aperti e l’incremento dei veicoli impongono una revisione complessiva. Anche l’ingegnere del traffico Mauro Ferella Falda invita a non limitarsi a valutazioni puntuali: "Il numero di auto e pedoni non è cambiato, ma la modalità di attraversamento sì. Forse il tratto tra piazza Castello e Riva Vela è più lento, ma dopo il flusso si regolarizza". Secondo lui, serve un’analisi complessiva dei tempi di percorrenza per capire se davvero la viabilità sia peggiorata. Il Municipio sta intanto monitorando la situazione con dati scientifici. Una cosa, però, sembra chiara a tutti: il traffico a Lugano è al limite, e serve un ripensamento profondo per evitare che l’intera rete cittadina collassi.