
Cambio di rotta per la SRG SSR. Dopo la decisione del Parlamento di ammettere l’uso delle FM almeno fino a fine 2031, anche la radiotelevisione di Stato ha deciso di tornare sui suoi passi, dopo aver spento la modulazione di frequenza a fine 2024. “Abbiamo preso atto della votazione del Parlamento, con i conseguenti cambiamenti che interessano le condizioni quadro relative all'accordo che avevamo con tutte le radio private e con la Confederazione, ovvero un’uscita anticipata dalle FM sia da parte del servizio pubblico che privato”, commenta ai microfoni di Ticinonews il direttore della RSI Mario Timbal.
Questione dismissione impianti FM
Gli impianti per la trasmissione delle FM sono stati nel frattempo dismessi. Riaccenderle implica dunque un investimento importante? “Non siamo noi i proprietari degli impianti. In ogni caso, si proseguirà con la distribuzione DAB, soprattutto nella rete autostradale, dove è USTRA ad aver dismesso gli impianti. Noi abbiamo un partner tecnico per la diffusione, con cui siamo in contatto – così come con l’UFCOM – per avere tutte le condizioni precise per il nostro rientro in FM”.
Il rientro, ma come?
La dismissione delle FM ha portato a un risparmio di 15 milioni di franchi all'anno. Un rientro in un momento economico così delicato sarà sicuramente non facile: si parla quindi di un ritorno totale o solo parziale? “Tutto questo va ancora discusso sia con l’UFCOM sia internamente. I 15 milioni erano il costo della diffusione dell’intero pacchetto radio della SSR con una distribuzione molto capillare. Discuteremo pertanto quale soluzione adottare e per quanto tempo prolungare la diffusione”. La decisione del Parlamento è giunta, con molta probabilità, dopo aver visto le conseguenze dello spegnimento delle FM, ovvero un grosso travaso degli ascoltatori nelle radio private o estere. Non sono inoltre mancate le proteste. “Penso che questo cambiamento di condizioni abbia fatto male a tutto il sistema radiofonico svizzero. Se da un lato siamo già confrontati a una perdita costante del pubblico, dall’altro si aggiunge questo travaso nelle emittenti estere. Vedremo quindi quanto pubblico riusciremo a recuperare”.
Questione "200 franchi bastano"
Attualmente è in corso la campagna “200 franchi bastano”. Un momento forse delicato per fare un passo indietro di questo tipo? “L’8 marzo ci saranno le votazioni, poi una discesa del canone dal 2027 e infine il rientro sulle FM, che da un lato ci obbliga a risparmiare maggiormente, ma dall’altro torniamo dal nostro pubblico, ed è sicuramente una buona notizia per chi ci ascolta”. Una decisione, preannunciata già 10 anni fa, che non è quindi stata azzeccata? “È stata una decisione sofferta, perché sapevamo che avremmo perso il pubblico. Questo, però, era l'accordo che era stato raggiunto. Ma ora le condizioni sono cambiate. In un certo senso, quindi, oltre al lato del danno c’è stato anche quello della beffa”, conclude Timbal.
